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Crisi aziendale Gsk Vaccines, mozione in Regione chiede garanzie su livelli occupazionali

“Rendere chiare e trasparenti le prospettive del sito Gsk di Siena e Rosia, fornendo garanzie sul futuro dello stabilimento in termini di produzioni e investimenti, sui livelli occupazionali e sul rispetto degli accordi sindacali”. È quanto prevede la mozione approvata dall’aula e sottoscritta da Serena Spinelli (gruppo misto Art.1-Mdp), Simone Bezzini e Stefano Scaramelli (Pd), che impegna la Giunta a “mettere in campo ogni azione di propria competenza, con il coinvolgimento di tutti gli attori e delle organizzazioni sindacali, per intraprendere un confronto con l’azienda, ai fini di rispondere alle istanze dei lavoratori”.

L’atto ricostruisce in narrativa le vicende relative alla Gsk Vaccines, la società del gruppo Gsk in Italia interamente dedicata ai vaccini. A Siena e nella vicina Rosia, dove sono impiegati circa 2mila dipendenti, si trovano un centro di ricerca e sviluppo globale – uno dei tre centri mondiali dell’azienda insieme a Rixensart in Belgio e a Rockville negli stati Uniti – e uno stabilimento produttivo.

Gsk di Siena è proprietaria del sito di Siena e di Rosia dopo l’acquisizione di tutta la divisione vaccini di Novartis. Dopo questa acquisizione, “in maniera graduale il sito senese ha smesso di produrre vaccini anti influenzali, lasciando la produzione di soli tre prodotti”. In più, “l’azienda ha deciso di avviare la produzione di questi vaccini, prodotti in esclusiva a Siena, anche presso altri stabilimenti in Francia e in Belgio”.

Secondo quanto riportato dalle Rsu sindacali, argomenta la mozione, “gli occupati di Gsk sono diminuiti, tra il 2016 e il 2018 di 325 unità, un calo che sta proseguendo nei primi sei mesi del 2019”. L’ultimo caso riguarda cinque dipendenti, alcuni dei quali in forza da 10 anni all’azienda, assunti da agenzia interinale e tempo indeterminato e “licenziati senza alcun preavviso perché non avrebbero soddisfatto gli obiettivi”. Dopo questi ultimi licenziamenti, il 16 luglio si è tenuto uno sciopero di due ore per ciascun turno, ed è stata presentata interrogazione parlamentare.

La mozione esprime solidarietà verso i lavoratori licenziati e verso i lavoratori e le organizzazioni sindacali che “rivendicano chiarezza sul futuro del sito e del centro di ricerca dello stabilimento senese, nel rispetto degli accordi sindacali sottoscritti dall’azienda”.

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