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Chiusa la procedura di contestazione contro il Comune messa in atto dal Ministero dell’Economia a seguito dell’ispezione avvenuta in epoca commissariale

“Con la lettera del Ragioniere Generale dello Stato ricevuta il 1 febbraio, può considerarsi definita la procedura di contestazione contro il Comune di Siena messa in atto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a seguito dell’ispezione avvenuta in piena epoca commissariale. Una vera e propria tempesta amministrativa che dovemmo affrontare subito dopo il mio insediamento e che finalmente siamo riusciti a superare grazie a correttivi e a misure straordinarie messi in atto”.

Con queste parole il sindaco Bruno Valentini commenta la risposta ufficiale pervenuta dal Dipartimento della Ragioneria dello Stato del MEF, a firma del ragioniere generale, con la quale si chiude la procedura di contestazione contro il Comune .

“Subito dopo l’insediamento di questa Amministrazione, le ispezioni effettuate nella fase commissariale dai dirigenti dei Servizi ispettivi di Finanza pubblica ed il successivo pronunciamento della Corte dei Conti, contestarono varie irregolarità, tra le quali le principali furono l’utilizzo ai fini della spesa corrente dei risparmi dovuti all’allungamento del debito ed i benefici economici riconosciuti fino ad allora ai dipendenti. In sostanza il bilancio era a forte rischio, ma con una manovra decisa ed incessante l’abbiamo messo in sicurezza ricorrendo ad una pluralità di soluzioni, cioè intervenendo su ogni spesa di funzionamento ed estinguendo anticipatamente i prestiti, diminuendo l’indebitamento dai 104 milioni di euro del consuntivo 2012 a circa 77 milioni di euro a fine 2015”.

Il primo febbraio 2016 è infatti pervenuta al Comune di Siena la lettera con cui il Ragioniere Generale dello Stato ritiene chiusa la vicenda iniziata circa tre anni prima, prendendo atto del percorso virtuoso compiuto e considerando superate le irregolarità evidenziate. L’unica eccezione riguarda la questione, tutto sommato marginale, relativa a voci integrative della retribuzione del Segretario Generale, risalenti ad alcuni anni fa, su cui l’Amministrazione ha fornito risposte esaurienti, ma che comunque verranno messe all’attenzione della Corte dei Conti.

Nel frattempo, ad inizio 2016, è stata depositata una delibera della sezione Autonomie della Corte dei Conti che in pratica risolve una questione molto attesa dagli Enti Locali toscani, perché a 160 di loro la Sezione di controllo toscana aveva contestato il modo con cui venivano utilizzate per cassa la “somme vincolate”.

“ Per noi – spiega il sindaco Valentini – non è una notizia inattesa perché già la Corte dei Conti della Lombardia, l’Ifel e lo stesso MEF avevano chiarito che l’interpretazione restrittiva adottata dai magistrati contabili toscani era troppo penalizzante verso i Comuni della Toscana, che ben in 160 avevano subito pronunce negative specifiche. Come al solito, talune forze di opposizione avevano strumentalizzato la vicenda descrivendo uno scenario catastrofico, parlando di un bilancio comunale bocciato dalla Corte dei Conti. La realtà, come si vede, è ben diversa ed anzi lo straordinario risanamento portato a compimento al Comune di Siena, sia sul piano finanziario che su quello della trasparenza e corretta rappresentazione contabile, dovrebbe essere motivo di soddisfazione per ogni cittadino senese.

Aver normalizzato il bilancio, tuttavia, è solo il primo, indispensabile, passo per salvaguardare la funzionalità della macchina comunale e dei servizi pubblici, resi difficoltosi dall’indebitamento ancora ingente e dalla riduzione costante del personale. Finita l’emergenza, Siena ora può e deve attrarre investimenti privati e ricercare risorse per nuovi investimenti pubblici, da destinare prioritariamente alla manutenzione del patrimonio pubblico e delle infrastrutture. Fra le buone notizie, proprio in questi giorni gli uffici della Sovrintendenza e del Comune hanno iniziato a coordinarsi per il progetto preliminare per il recupero e la valorizzazione delle mura, dove verranno destinati 2,2 milioni di euro provenienti dal Ministero dei Beni Culturali”

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