Scoperta dai Carabinieri del nucleo antifrodi di Parma e dalla procura di Reggio Emilia, una vera e propria associazione a delinquere transnazionale, responsabile della commercializzazione in tutto il mondo, dei cosiddetti “Wine Kit”, ossia una attrezzatura per produrre il “vino in polvere”. Viene così definito un preparato solubile che poi viene etichettato con i marchi dei più famosi vini italiani, tra cui anche il Chianti.
Si tratta di una frode da oltre 28 milioni di euro, ma le indagini sono ancora in corso.