Saranno pubblicate a settembre le due relazioni preparate dalla commissione di inchiesta regionale sul caso Monte dei Paschi. Mesi di audizioni, reperimento materiale, consultazione di documenti che hanno però prodotto 2 diverse versioni sulla vicenda che ha portato alla crisi della banca senese: la relazione a firma di Marras del Pd e quella sottoscritta dal presidente della commissione Giacomo Giannarelli, insieme agli esponenti delle opposizioni Claudio Borghi (Lega Nord) e Tommaso Fattori (Si Toscana a sinistra). Abbiamo chiesto anticipazioni sul lavoro svolto ed i risultati conseguiti proprio al presidente della commissione Giannarelli che in diretta su Antenna Radio Esse ha parlato di cosa è emerso da questo approfondito studio. “Che c’è stata tanta incompetenza, troppa influenza della politica, che hanno fatto prevalere altri interessi a quello del bene della banca. Ci sono stati vari elementi che hanno contribuito al dissesto finanziario della banca, tra questi c’è sicuramente un ruolo mancante di vigilanza della politica: nessuno, per esempio, si è preoccupato di fare una verifica tecnica nell’operazione Antonveneta, che ha dato il colpo di grazia al Mps”.
Come mai non avete approvato una sola relazione? “Le due relazioni sono dovute al fatto che la nostra, votata a maggioranza da Movimento 5 Stelle, Lega e Toscana a sinistra, ha avuto il voto di astensione del Pd, che ha presentato un altro documento votato solo da loro. L’unico punto di unione riguarda il giudizio critico sugli organismi di vigilanza, Consob e Bankitalia in particolare, su altri aspetti non c’e convergenza. Oggi possiamo dire con certezza che il principale imputato politico di questa vicenda è il Pd, ma non l’unico perchè anche quello che è rimasto del Pdl ex Forza Italia, sono stati protagonisti per quanto riguarda le nomine che vengono fatte in banca e Fondazione, quindi diciamo che erano equilibri che si sono spartiti in questi anni tra centrodestra e centrosinistra”.
Avete ascoltato durante l’inchiesta tanti personaggi del mondo politico e amministrativo. Avete sentito anche l’ex presidente Mussari e il direttore generale Vigni?
“Li avevamo invitati ma non ci hanno neppure risposto così come ha fatto il governatore della Toscana Rossi. In qualità di rappresentante dell’istituzione regionale e conoscitore dei fatti politici toscani credo fosse suo dovere parlare con noi”.