Un lungo e approfondito documento sul futuro della sanità Toscana, alla luce della proposta di legge numero 77 per il riordino del servizio sanitario regionale. E’ quello sottoscritto dai segretari e dai sindaci del Partito democratico senese a seguito di un’ampia discussione. “Non siamo contrari – si legge nel documento – alla proposta di legge che prevede una riduzione delle aziende Usl da 12 a tre e una nuova modalità organizzativa con le Aziende universitarie ospedaliere. Riteniamo che l’efficientamento organizzativo sia fondamentale per ridurre la spesa lasciando inalterati i servizi ai cittadini”.
Patti territoriali. “Nel 2014 – continua il documento – abbiamo firmato il patto territoriale che ha coinvolto le 4 zone della USL 7. Riteniamo che gli impegni presi in quel patto vadano rispettati e finanziati perché in linea con la delibera 1235 del 2012, che iniziava il percorso di riorganizzazione. Un percorso che la proposta di legge 77 porta a compimento”.
Ruolo delle zone distretto/Società della Salute (Sds). Nel testo di legge si parla di rafforzar le Società della Salute e le zone distretto, ma non si evidenzia come. Riteniamo che questo tema sia di fondamentale importanza. Sulle attività di prevenzione, cura, attenzione alle persone e all’ambiente occorre mantenere alta l’attenzione, in stretto contatto con le amministrazioni locali. Nel testo è necessario, pertanto, esplicare meglio questo concetto o rinviare a specifiche delibere da studiare e approfondire.
La rappresentanza della USL nelle SDS o alle conferenze dei sindaci zonali. “Fino ad oggi – prosegue il testo – il rapporto era proficuo perché il Direttore generale era presente e quindi il contatto amministratori – vertici funzionava ed era diretto. Quando questa presenza verrà a mancare, cadrà un anello di congiunzione forte tra le conferenze zonali e chi decide. Questo tema si integra anche con la creazione del Dipartimento di Medicina generale di cui pensiamo facciano parte anche i pediatri. Anche su questo punto è necessario chiarire quale sarà il rapporto tra questo dipartimento , le unità di cure primarie, il Direttore della zona distretto, la SDS”.
Rete Ospedaliera. “Concordiamo sull’idea – prosegue il documento – dell’integrazione azienda universitaria ospedaliera e ospedali USL e sull’ottimizzazione e razionalizzazione degli interventi e delle risorse, cercando di valorizzare e integrare le varie specialità dei presidi ospedalieri. Nel nostro caso dobbiamo tener presente un territorio enorme per estensione, come è quello della nostra area vasta. Occorrerà una riflessione per non penalizzare i cittadini della Toscana Sud. A tal proposito vogliamo ribadire il ruolo dei presidenti delle varie conferenze dei sindaci zonali”.
Il ruolo dei sindaci. “Ad oggi – prosegue il documento – ancora non è stato insediata la Conferenza dei sindaci di area vasta. Sappiamo che tra i Direttori Generali sono continuati gli incontri, ma le amministrazioni non sono mai state coinvolte. Vogliamo far presente il ruolo fondamentale dei sindaci che sono i responsabili della salute pubblica. Noi non vogliamo scegliere i primari, ma vogliamo sapere come si organizzano i servizi nei nostri territori e come vengono spese nei territori le risorse della Regione e dello Stato. Occorre che la Regione insedi, quanto prima, la Conferenza dei sindaci in modo che questa realtà sia pronta per esprimere il parere, previsto dalla legge di riforma, sulla nomina del commissario e sulla programmazione che questi andrà ad impostare”.
Tenere alta l’attenzione ai presidi di montagna. “Dobbiamo continuare a lavorare – si legge ancora nel testo – per razionalizzare senza privare però i cittadini che vivono in luoghi disagiati di servizi fondamentali come quelli sanitari. Chi vive in certe zone svolge un ruolo importante di tutela del territorio e dell’ambiente e deve essere sostenuto e non penalizzato dalla distanza dai grandi centri”.
Dipartimenti interaziendali. “I dipartimenti interaziendali permetteranno di contenere la spesa. La zona senese ha già fatto una esperienza in materia sulla salute mentale ed è stata positiva. L’impegno della riforma è di fare l’interaziendale di area vasta. Chiediamo una profonda attenzione nello scegliere i capidipartimento: chiediamo che siamo persone con professionalità, esperienza, curricula adeguati sia nella loro materia, che nella capacità di gestire un gruppo numeroso e disperso nel territorio come quello della area vasta sud-est. Per questo riteniamo che sia fondamentale una concertazione in materia tra i professionisti universitari e quelli ospedalieri: la riforma non deve penalizzare nessuno, ma portare valore aggiunto a tutti. La riforma deve essere vista e vissuta come un modo per migliorare la ricerca e ampliare gli orizzonti dell’Università, perché senza studio e ricerca non si può migliorare la qualità della vita delle persone.
Mantenere “integra” la Direzione Aziendale. “La U.S.L. 7 senese ha visto il susseguirsi di cambi al vertice aziendale in brevi archi di tempo. Avvicendamenti che hanno creato ogni volta situazioni di instabilità progettuale sanitaria. Chiediamo pertanto che l’attuale dirigenza, insediatasi da appena tre mesi, trovi adeguata collocazione nel riordino di area vasta, così da rimanere punto di riferimento certo nel continuo mutare dell’organizzazione delle varie istituzioni”.