Palio

Valentini: “L’esame del Dna ai cavalli non è obbligatorio ma potrà essere ripetuto”

Consueta visita del sindaco Bruno Valentini stamani alla clinica del Ceppo, dove è iniziata la due giorni di previsite. Parlando con i giornalisti dei vari temi che riguardano la Festa, il primo cittadino è tornato su un argomento che fa discutere gli addetti ai lavori in questi giorni di vigilia del palio: l’esame del Dna effettuato su 18 cavalli iscritti all’Albo. “Abbiamo ricevuto una richiesta formale da parte dell’associazione dei proprietari – ha ribadito Valentini – che ci aveva chiesto di introdurre una serie di controlli sul Dna, in modo da avere certezza che fossero davvero mezzosangue. Abbiamo fatto una serie di analisi su un campione di animali non casuale, non ci è stato consegnato ancora il risultato ufficiale, ma ufficiosamente sappiamo che è per tutti negativo, quindi vuol dire che i cavalli sono quelli che sono stati dichiarati al momento del loro inserimento nel percorso del protocollo equino”.

L’esperimento fatto per questo palio non significa che dal prossimo anno sarà inserito il test del Dna per tutti i cavalli che vorranno essere iscritti all’Albo. “Questa è una decisione che prenderemo di volta in volta. Il fatto che noi l’abbiamo fatta, e ad un numero consistente di cavalli, dovrebbe essere un forte disincentivo ad operazione illegittime, che non abbiamo trovato. E tutti devono sapere che questa operazione è sempre possibile”

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