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Valentini : “La vera forza della Banca MPS sono i suoi 25 mila dipendenti”

“Mentre tutti parlano, anche a sproposito, di Banca MPS, in queste ore migliaia di lavoratori della Banca stanno interloquendo con la clientela per prospettare la possibilità della conversione di obbligazioni subordinate in azioni, in modo da contribuire a raggiungere l’obiettivo dell’aumento di capitale, reso obbligatorio nei tempi e nei modi imposti dalla vigilanza europea.

L’accelerazione e la drammatizzazione di questo traguardo hanno messo a rischio la stabilità della banca che la BCE avrebbe invece dovuto aiutare. La fuga di depositi è stata provocata in gran parte dall’allarmismo delle autorità europee e dalla irresponsabile gazzarra che da mesi e mesi ha dipinto Banca MPS come insolvente. Nessuna altra banca in Europa avrebbe resistito a questa campagna di denigrazione se la motivazione e la credibilità dei dipendenti non si fossero incontrate con la fiducia della maggior parte dei clienti. Sono stati ridotti i costi e ridimensionato il personale, ritrovato l’utile e delineato un convincente piano industriale. Del resto non sarebbero arrivati 8 miliardi con gli ultimi due aumenti di capitale se il marchio MPS non avesse un altissimo valore intrinseco.

I 25mila dipendenti MPS sono una forza straordinaria e credibile, capace di rimediare ai danni prodotti da tutti i manager incapaci ed infedeli del passato: si sono rimboccati le maniche e rincuorati a vicenda, aprendo gli sportelli anche di sabato mattina. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa grande famiglia, che fino a qualche anno fa, prima dell’invadenza della politica e di azionisti famelici, rappresentava il meglio della professionalità del sistema bancario italiano. MPS può ancora salvarsi e credo proprio che ce la farà se riemergeranno questi valori e l’indipendenza della direzione della banca da interessi esterni. Talvolta ci sono pregiudizi nel valutare i lavoratori del credito, giustificati da tante storie poco edificanti, ma ciò che i dipendenti MPS stanno facendo da mesi e soprattutto in questi giorni decisivi per il futuro della banca più antica del mondo, lo dico senza retorica, passerà alla storia: non si sono fatti scoraggiare da niente e da nessuno ed hanno difeso la propria azienda mettendoci la faccia. Se il Monte si salverà, come sono convinto, i veri protagonisti saranno stati i lavoratori ed i clienti che ci hanno creduto fino in fondo. Vinta questa battaglia, vorrei che la giustizia faccia il suo corso e punisca chi ha falsificato i bilanci, senza dimenticare di chi doveva vigilare e non lo ha fatto”.

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