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Tra arte e plagio, il fascino delle Contrade all’esterno della città in una mostra al S. Maria della Scala

Testimoniare la diffusione dell’immagine delle Contrade e del Palio di Siena all’esterno della città nel periodo che va dalla fine del XIX secolo al 1981, anno della costituzione del Consorzio per la Tutela del Palio, per far capire l’impatto di un utilizzo scorretto di ogni cosa che costituisce il patrimonio del Palio, dalle insegne agli stemmi, dagli emblemi ai colori, dalle armi e armature alle bandiere, dai gonfaloni ai costumi. È lo scopo di “Tra arte e plagio. Il fascino delle Contrade”, la mostra che si terrà dal 21 settembre al 13 ottobre a Palazzo Squarcialupi, nel complesso museale del Santa Maria della Scala, realizzata su iniziativa del Consorzio per la Tutela del Palio in occasione del quarantennale della sua costituzione con il patrocinio del Comune di Siena, dell’Accademia Musicale Chigiana e del Magistrato delle Contrade.

Volutamente la mostra non contiene oggetti realizzati in opera unica ma si sofferma sulla produzione in serie – ad opera di aziende locali e nazionali – rivolta soprattutto a turisti e amanti della storia senese; si tratta sia di beni pregiati e rari sia di puri memorabilia, documenti di varia natura e tipologia che danno conto dei cambiamenti stilistici, dell’evolversi del gusto, della mutata sensibilità dei senesi, oltre che dell’utilizzo indiscriminato dell’immagine di Palio e Contrade, a scopo non solo divulgativo ma anche squisitamente pubblicitario, attraverso messaggi talvolta corretti, talvolta invece assai discutibili nella forma e nei contenuti.

Pur prendendo spunto in origine da una vera e propria ammirazione nei confronti delle tradizioni senesi, la produzione di oggettistica legata al Palio giunge infatti a metà Novecento al limite del plagio e della contraffazione; la mostra vuole illustrare il reale impatto che tale atteggiamento, spesso assimilabile ad un vero e proprio sfruttamento commerciale, ha avuto sui senesi e su quanti non conoscendo e non condividendo la cultura e la storia della città non hanno compreso quanto distorto fosse il messaggio che ne derivava.

Il percorso di visita è organizzato cronologicamente in 5 sezioni: 1870-1919 (manifesti, verbali del Magistrato delle Contrade, cartoline pubblicitarie, souvenir); 1920-1939 (manifesti, calendari, ceramiche, prime brochure divulgative, bambole, volumi pregiati); 1940-1959 (ancora cartoline, ceramiche, materiale pubblicitario, confezioni “paliesche” di prodotti dolciari e non solo); 1960-1969 (calendari, manifesti, pubblicità, e la più varia oggettistica, da bottiglie a scatole di fiammiferi e bandierine stampate); 1970-1981 (oltre a calendari, manifesti e pubblicità sempre più numerose, ceramiche ed altra oggettistica, materiali riguardanti la richiesta sull’Expo di Osaka, il manifesto del Palio di Avigliana, la cartolina del Palio di Asti).

Un’apposita sezione è dedicata ai video, con filmati d’epoca, anche inediti, e spot pubblicitari.

I materiali esposti sono stati generosamente concessi da numerosi prestatori, collezionisti e appassionati di Siena e delle Contrade, enti cittadini, archivi e musei delle Contrade, che hanno accolto con grande disponibilità ed entusiasmo le richieste degli organizzatori dell’iniziativa.

Curatrice della mostra è Laura Brocchi, coadiuvata dai componenti del Comitato scientifico Dario Di Prisco, Alessandro Ferrini, Pier Luigi Millozzi, Cecilia Rigacci, Francesco Tiravelli.

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