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“Togliere un microchip non è particolarmente complesso. Spero non ci siano veterinari coinvolti”

Cavalli purosangue “trasformati” in mezzosangue: è l’ipotesi che ha guidato la Forestale in un allevamento vicino Castelnuovo Berardenga per il sequestro di tre cavalli e la denuncia di due persone, molto note nel mondo del Palio. L’accusa è di falso e maltrattamento di animali: sarebbero stati infatti cambiati i microchip che servono per l’indentificazione dei cavalli, tutti e tre iscritti all’albo dei cavalli da Palio 2015. Si può dunque spacciare un cavallo per un altro? La veterinaria Alessandra Porru ne ha parlato con Cristiana Mastacchi stamani nella trasmissione “I Mattinieri” su Antenna Radio Esse. “Il microchip è un elemento di riconoscimento che è stato adottato nell’ippica per evitare frodi sull’identità del cavallo. Viene inserito nel cavallo con una semplice iniezione e sarà il suo passaporto”. Nel caso senese si parla di sostituzione del microchip, è possibile? “E’ un’operazione non particolarmente complessa ma non voglio pensare che ci possa essere un collega che si è prestato a questo, finirebbe nei guai. Il microchip se è in superficie può essere sostituito anche da mani poco esperte”.

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