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Thomas Muzzi: “E’ stato un colpo durissimo, ma di certo non mi arrendo”

Si è chiuso con l’assoluzione dei due medici che erano accusati di omicidio colposo il processo per la morte del piccolo Niccolò Muzzi, deceduto a due anni il 13 settembre del 2012 dopo alcune ore dal suo arrivo all’ospedale de Le Scotte. Il giudice ha assolto il medico del Pronto Soccorso Luigi Zagordo e la pediatra infettivologa Barbara Rossetti “perché il fatto non sussiste”. Ai microfoni di ARE il padre del bimbo, Thomas Muzzi, che non ha mai smesso di battersi per avere giustizia, ha manifestato tutta la sua delusione: “E’ stato un colpo durissimo, non me lo aspettavo – ha detto -. Ci siamo rimasti veramente male, è come se me lo avessero ucciso due volte. Ora aspetteremo di leggere le motivazioni del giudice, io mi attengo alla loro decisione, rispetto la legge e credo ancora nella giustizia. Non voglio la pena di morte per nessuno, ma voglio che sia fatta chiarezza, perchè abbia un senso la sua morte, così non l’accetto e non l’accetterò mai. Voglio giustizia per mio figlio e la otterrò ad ogni costo. Niccolò è morto tra le nostre braccia, io ero lì, so che cosa è successo quella mattina dentro al Pronto Soccorso e so chi sono i responsabili. Io di certo non rimango indifferente e non mi arrendo, perchè è giusto dare pace al suo riposo e un po’ anche al nostro dolore”.

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