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Suvignano, l’incendio potrebbe essere doloso. Danni per 800.000 euro

Potrebbe essere dolosa l’origine del terribile incendio che nella notte tra lunedì e martedì ha colpito Suvignano, l’azienda agricola di Monteroni d’Arbia un tempo di proprietà di un boss mafioso e da due anni restituita alla comunità attraverso la gestione di un soggetto regionale, Ente Terre. La stima dei danni è di 800.000 euro, a bruciare un capannone di oltre 2000 metri quadrati, 700 rotoballe e vari mezzi agricoli. “Dai primi accertamenti si potrebbe pensare ad un incendio doloso”, ha spiegato l’assessore regionale Vittorio Bugli, mentre per il presidente Enrico Rossi “nessuna regione è immune alle infiltrazioni della mafia, nemmeno la Toscana, ma qui ci sono gli anticorpi per difendersi e reagire”. La Procura di Siena ha aperto un’inchiesta.

Suvignano, circa 700 ettari nei comuni di Monteroni d’Arbia e Murlo e sequestrata nel 1983 da Giovanni Falcone, è diventato il simbolo dei beni in Toscana strappati alla criminalità organizzata. Lo scorso 29 luglio aveva inaugurato il ‘Percorso della legalità’, un sentiero che racconta l’azione della Regione sul fronte della cultura della legalità e dell’antimafia, le iniziative con i giovani sui campi strappati alla criminalità organizzata, la storia della tenuta e la sua rinascita anche da un punto di vista aziendale, con le sue culture, i suoi allevamenti e gli alloggi affittati ai turisti.

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