L’Unione degli Studenti Siena, insieme ad altri soggetti del territorio è scesa in piazza per manifestare contro il piano scuola di Renzi, per un’istruzione gratuita, laica e solidale, per una cultura realmente accessibile. Nonostante l’eterogeneità del corteo, composto da studenti medi, universitari, personale ATA e docenti si è palesata, da parte di chi i luoghi della formazione li vive quotidianamente, una netta contrarietà a questo progetto.
La Buona Scuola presentata dalla retorica renziana come una delle più importanti riforme dell’intera repubblica, è in realtà la continuazione del modello di scuola immaginato dal ddl Aprea e in generale dai precedenti governi. Un modello con il quale i privati potranno influenzare la gestione delle scuole, sottomettendo a logiche di profitto gli indirizzi e gli obiettivi di ogni singolo istituto. Nonostante le lotte degli scorsi anni, quindi, Renzi porta avanti il processo di privatizzazione della scuola e di mercificazione dei saperi, promettendo incentivi e detassazioni a chi finanzia la scuola “pubblica”.
Il Premier pensa ancora di poter fare una riforma quasi a costo zero senza occuparsi delle reali problematiche scolastiche come la ristrutturazione e l’ammodernamento delle strutture, sempre più fatiscenti, come ampiamente dimostrato nello scorso anno attraverso una raccolta di foto provenienti da tutte le scuole toscane.
Ha dell’assurdo l’esclusione del diritto allo studio, alla luce dei preoccupanti dati relativi alla dispersione scolastica, alle competenze linguistiche, alle forme di partecipazione culturale, dati causati proprio dalla scarsa attenzione data alla necessità di garantire a tutti di poter studiare.
Il Presidente del Consiglio ha annunciato una consultazione della Buona Scuola, la quale si svolgerà dal vivo, attraverso assemblee, consigli d’istituto ed on-line (www.labuonascuola.gov.it).
Perché non aprire un tavolo con gli studenti che da ben 5 anni hanno prodotto l’AltraRiforma dopo migliaia di assemblee di istituto? Gli studenti non sono recettori passivi, e non devono esprimersi solo attraverso consultazioni calate dall’alto, ma parte attiva nella definizione di una scuola che abbia al suo centro i giovani.
La nostra battaglia non finisce qua, il nostro obiettivo è quello di portare all’interno di ogni scuola le tematiche portate in piazza dagli studenti nella mobilitazione di oggi per riuscire ad iniziare un percorso politico all’interno delle scuole che ci porti verso una seconda mobilitazione a novembre. Intendiamo dunque far partire un processo di informazione, formazione ed analisi tra gli studenti nei luoghi della formazione così da poter costruire la prossima mobilitazione ancor di più insieme ad ogni singolo studente, dando maggior valore in questo modo agli spazi democratici della scuola. Se la manifestazione di oggi è stata un’efficace avvio di processo, adesso è fondamentale proseguire il percorso nel mese che ci aspetta, all’interno delle scuole. L’informazione e di conseguenza la formazione sono le uniche armi contro le politiche scolastiche del governo, che tendono sempre di più a voler controllare i luoghi della formazione per poter controllare il futuro.
Non ci stiamo, e lo ribadiremo sempre.
Unione degli Studenti Siena