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“Sono pugne, non risse”: la tesi per difendere i contradaioli

La ricostruzione dell’animosità dei contradaioli nella storia del Palio è il fulcro delle memorie difensive presentate dai legali dei contradaioli finiti sotto inchiesta per i cazzotti in piazza del Campo la sera del 16 agosto 2015. Le leggi dello stato sono uguali in ogni parte d’Italia ma a Siena si può dimostrare che i fronteggiamenti tra contrade non sono violenza? ” La linea difensiva è stata fin dalle prime battute quella di procedere su un fronte comune cercando di inserire i fatti all’interno del giusto contesto storico e soprattutto ambientale in cui si sono verificati – ha spiegato in diretta ad Antenna Radio Esse l’avvocato Alessandro Betti -. Noi la definiamo una “pugna”, il codice penale ovviamente la definisce con le forme stabilite ormai dal 1930. Situazioni che per noi, cresciuti in un determinato ambiente ambiente sono normali, non significa che lo siano a tutti i livelli, bisogna confrontarsi e trovare una sintesi con le leggi dello Stato che devono essere applicate e soprattutto rispettate”.

 

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