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Sei Toscana: Valentini chiede informazioni sullo stato delle contestazioni mosse per disservizi

Nella seduta consiliare di oggi, Bruno Valentini ha presentato un’interrogazione sullo stato delle contestazioni mosse contro Sei Toscana per disservizi.

Nel ripercorrere i casi che hanno determinato ripetute critiche, anche a mezzo stampa, da parte dell’assessore al decoro urbano e ambiente sull’operato della società che gestisce i servizi per la raccolta dei rifiuti, spazzamento e pulizia strade e piazze, Valentini ha sottolineato che l’attività di controllo e di competenza dell’assessorato preposto, va svolta in stretto coordinamento con l’ATO Rifiuti Toscana Sud, il consorzio dei Comuni delle province di Siena, Arezzo, Grosseto e parte della provincia di Livorno, al quale spetta per legge le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo generale su tale attività. Alla luce di quanto espresso nonché del fatto che l’Amministrazione essendo membro dell’ambito territoriale Toscana Sud ha il compito legittimo di pretendere che l’operato di Sei Toscana venga svolto con correttezza, efficacia e regolarità come da contratto, tenuto conto anche dell’elevato costo sostenuto dagli utenti senesi, ha chiesto di sapere quante sono le azioni formali intraprese dall’Ente nei confronti della società e quante le contestazioni mosse dal 30 giugno 2018 fino ad oggi, con la specifica di quante sanzioni e penali siano state rilevate a carico di Sei Toscana.

A rispondere l’assessore al Decoro Urbano che ha ricordato l’impegno dell’amministrazione a vigilare sull’attività del gestore sia con una presenza costante ai consigli e alle assemblee dell’Ato sia attraverso continue segnalazioni dei disservizi. L’assessore ha portato poi alcuni esempi, partendo dal lavaggio strade su cui i cittadini lamentavano inefficienze e, dopo numerosissime richieste di report, è stato appurato che solo il 58% delle strade era stata oggetto del servizio. Un altro esempio illustrato  è stato quello degli ecompattori presenti nelle zone di Massetana e Toselli che hanno un valore annuo di 50 mila euro, e su cui dopo un sopralluogo è emerso che c’erano anche i cassonetti commerciali: un doppio servizio non necessario i cui costi ricadono sulla collettività. Un altro esempio è stato quello del servizio di raccolta notturno in piazza del Campo, attivato dalla precedente amministrazione senza conoscerne i costi, che andava a sommarsi a quello diurno e portava una spesa aggiuntiva di 600mila euro per servire circa 30-40 attività commerciali. Un servizio tagliato dalla nuova amministrazione così come quello di pulizia degli orinatoi che adesso viene svolto dal personale comunale. L’assessore ha dunque ribadito le numerose mail, pec e lettere inviate a Sei Toscana per dare voce ai cittadini che lamentano continuamente disservizi nella gestione dei rifiuti con l’obiettivo di arrivare a una tariffa puntale per i senesi.

Nella replica Valentini ha stigmatizzato il fatto che il Comune aveva appoggiato la conferma dei vertici uscenti di Sei Toscana e in particolar modo del presidente. Successivamente il consigliere ha  puntato il dito sul fatto che Siena è una delle poche grandi  città turistiche che non riesce a organizzare un servizio notturno di smaltimento rifiuti, e paragonato l’attività dell’amministrazione a quella di un arbitro di calcio per cui, in caso di fallo, non basta un richiamo, ma si deve alzare un cartellino giallo o rosso che in questo caso sono contestazioni e dunque sanzioni per il gestore. Dunque se alle segnalazioni, di cui non si conosce il numero preciso, non è seguita una multa significa che il Comune non è stato in grado di intervenire concretamente nei confronti del gestore.

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