Si è dimesso l’assessore alla cultura del Comune di Siena Sara Pugliese, che nel corso del mandato di De Mossi ha prima avuto la delega alle politiche giovanili, pari opportunità e servizi informatici, poi quella ai lavori pubblici (dopo l’addio di Sportelli) e infine la cultura, la scorsa estate, cultura che però, secondo Pugliese, è stata sempre in mano al primo cittadino e alla presidente della Fondazione Santa Maria della Scala. “Non ci sono più le condizioni, e a questo punto dubito che ci siano mai state, per continuare a far parte di questa amministrazione”, ha fatto sapere Pugliese nella lettera di dimissioni inviata al sindaco.
“Da non politica, quando nel 2018 ho accettato questo incarico l’ho fatto credendo realmente in un cambiamento, in una nuova forma di governo civica al 100% che avrebbe ascoltato i cittadini ed avrebbe lavorato solo ed esclusivamente per il benessere della nostra città, lontana da condizionamenti partitici – scrive l’ex assossore – ma purtroppo con il tempo la suddetta coalizione “civica” si è andata a snaturare avvicinandosi sempre più ai partiti di centrodestra e perdendo la sua vocazione originaria. Un grave vulnus è stato rappresentato dalla totale assenza di dialogo, di confronto, di lavoro di squadra”.
“In quasi quattro anni – continua Sara Pugliese – mi sono state cambiate tre deleghe impedendomi di dare continuità al mio lavoro e di portare a termine una programmazione unitaria e a lungo termine”. Pugliese ha poi detto che era vicina a rifiutare la delega alla cultura e che questa è stata “nelle mie mani soltanto formalmente, dato che in realtà continuava ad essere svolta di fatto da lei, Signor Sindaco”, portando l’esempio della questione Santa Maria della Scala (la rottura con Opera e la creazione di Sigerico, le nomine per il Comitato Scientifico, la sospensione dle bando per le 26 assunzioni…), mentre è venuta a sapere dalla stampa dell’incontro con il nuovo Direttore della Pinacoteca Axel Hemery e del progetto con l’artista Clet Abraham… “Non ho voce in capitolo (e spesso vengo ostacolata) per la realizzazione di mostre ed eventi o per l’accettazione di donazioni o comodati d’uso…. e potrei continuare ancora per molto”.
Pronta la replica di De Mossi. “Le dimissioni di Sara Pugliese non mi sorprendono, a sorprendermi, ma forse neanche più di tanto, sono invece le parole usate per giustificare l’uscita da questa giunta e da questo gruppo di lavoro. Come sempre preferiamo descrivere i fatti – scrive De Mossi -. Questi dicono che Sara Pugliese è stata inserita nel 2018 in una squadra di governo in rappresentanza politica di un movimento civico. Le parole usate dicono tutt’altro dopo quasi quattro anni. Le deleghe assegnate nel tempo a Pugliese sono state di particolare importanza, i cambiamenti sono derivati da un normale riequilibrio dei compiti ed efficientamento della macchina amministrativa. Nessun premio e nessuna bocciatura. Poiché lo stile è tutto nella vita delle persone, inviare la lettera di dimissioni in contemporanea ai giornali e all’amministrazione dimostra una distanza creata e acuita proprio da chi si è dimesso”.
“Se si vuol rifuggire dalla politica – continua De Mossi – non si possono utilizzare, come accade, parole mutuate dal politichese e dal personalismo. I risultati non sono stati, come non lo sono in nessun caso, il frutto di un singolo assessorato, ma di una collaborazione costante e continua all’interno della giunta e della maggioranza, senza dimenticare l’abnegazione e il ruolo svolto dai dipendenti comunali. In merito alla rappresentatività, la giunta ha diversi rappresentanti civici, primo fra i quali il sottoscritto, pur mantenendo come normale i rapporti con le forze politiche che sostengono l’attuale amministrazione”.
“Mi duole sottolineare – scrive De Mossi – come negli ultimi mesi, con una delega così importante come quella della cultura, l’ormai ex assessore sia stata poco presente nella vita amministrativa, con ciò vanificando quel concetto di squadra che invece tutti gli altri stanno portando avanti con grande spirito e attenzione. Il lavoro di questa amministrazione comunale sarà sempre ispirato ai medesimi principi: rispettare le esigenze della comunità che, con una svolta epocale, ci ha chiamato ad amministrare Siena”.
“Mi auguro – conclude il sindaco Luigi De Mossi – che la scelta sia personale e non in funzione elettorale perché se così fosse sarebbe quanto di più antifemminista si sia visto nella nostra città. Noi, nel frattempo, continueremo a occuparci delle questioni e delle problematiche dei cittadini, che sono stati, sono e saranno il nostro vero e unico riferimento quotidiano”.