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Sanremo: da Drusilla Foer al FantaSanremo, i “vincitori morali” della musica italiana

Dopo la terza serata andata in onda ieri su Rai 1, Sanremo conferma definitivamente la sua rinascita. Amadeus, con la sua conduzione informale ma mai sopra le righe e l’accurata selezione di ospiti e cantanti, è riuscito definitivamente a “svecchiare” un format che era destinato a perdere sempre più audience.

La novità più eclatante di questa 72esima edizione è certamente Drusilla Foer, nobildonna nata a Siena nel 1967. Un personaggio costruito ad arte dall’attore fiorentino Gianluca Gori che ne racconta la nascita con la sua voce:

“La stampa adora definirmi una nobildonna ma non lo sono affatto. Provengo certamente da una famiglia privilegiata, ma ho ricevuto un’educazione antiborghese che tende all’essere liberi. Sono cresciuta a Cuba, perché babbo mio era diplomatico. Ho vissuto un po’ ovunque: Parigi, Chicago, Bruxelles, Madrid, Viareggio, Chicago e New York, dove ho aperto un negozio di vestiti vintage, il ‘Second Hand Dru’ diventato “punto di ritrovo per artisti, pensatori, rockstar e persone semplicemente speciali”. Il nome Drusilla è in ricordo di una storica barca di famiglia dove i suoi nonni trascorsero una notte di passione.

A fine serata la soubrette d’eccezione chiude la serata con un importantissimo monologo sull’inclusività “Diversità non mi piace come parola. Mi piace unicità” e aggiunge “Per comprendere e accettare la propria unicità, bisogna capire come è composta e di cosa è fatta. Siamo fatti di cose belle: ambizioni, valori, convinzioni, talenti. Ma i talenti vanno allenati, seguiti. Le proprie convinzioni richiedono responsabilità, bisogna avere cura delle proprie forza. Immaginate quali dolori vanno affrontati, quale paure vanno esorcizzate, le fragilità vanno accudite. Sono una persona molto fortunata a essere qui ma vi chiederei un altro regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri

Il FantaSanremo è l’altro grande protagonista, che sta spopolando sul web, di questa edizione .
Il gioco è semplice, ogni giocatore ha a disposizione 100 “Baudi” (in omaggio allo storico presentatore sanremese) per acquistare 5 degli artisti in gara ed eleggere un capitano. Vince chi accumula più punti.

Il bizzarro regolamento è ciò che aggiunge vero valore al gioco, infatti acquisti punti dal “saluto alla zia Mara” al famoso “papalina”, un superbonus da +50 punti all’artista che lo pronuncia sul palco.
Il nome “papalina” si riferisce al nome “Bar Corva da Papalina” nelle Marche, dove è nata l’idea del FantaSanremo da parte di un piccolo gruppo di appassionati del Festival.

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