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San Gimignano: la burocrazia blocca il recupero della villa romana

Un cavillo burocratico sta bloccando il pieno recupero di una villa romana vicino San Gimignano, in località Aiano-Torraccia di Chiusi importante sito archeologico che svela altri particolari sul passato della città turrita. La zona è di proprietà di un imprenditore senese che ha subito un tracollo finanziario e per il fallimento i suoi beni stanno per essere messi all’asta compreso questo terreno che è vincolato dalla soprintendenza per il valore archeologico. Nel 2005, infatti, iniziarono gli scavi da parte dell’università di Firenze che riportarono alla luce i resti dell’insediamento romano, ma ora ci si è dovuti fermare perchè il terreno fa parte del fallimento. Per l’intervento archeologico sono stati spesi 220 mila euro. “La pratica è in mano al curatore fallimentare al quale abbiamo chiesto di poter acquistare questo terreno per finire gli scavi – ha detto Giacomo Bassi sindaco di San Gimignano ad Antenna Radio Esse – ma al momento non abbiamo ricevuto risposta ed il rischio è che la soprintendenza decida di risotterrare il sito per evitare che si deteriori”. La notizia, pubblicata stamani da Repubblica, ha fatto scalpore anche perchè questa villa, oltre a testimoniare la presenza di un insediamento romano a San Gimignano, si trova sulla via Francigena e potrebbe diventare un importante sito archeologico da visitare e quindi da promuovere a livello turistico. “Come Comune – ha proseguito il sindaco – abbiamo stanziato i soldi per acquistare questo terreno che fa parte del patrimonio di un fallimento e su cui decide appunto il tribunale. Se riusciamo ad entrare in possesso del terreno possiamo garantire la ripresa degli scavi da parte del dipartimento di archeologia dell’Università di Firenze e al termine rendere l’area visitabile”.

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