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San Gimignano, inizia la ricostruzione delle mura crollate. Bassi: “Vogliamo creare un modello esportabile in altre città italiane”

Le mura di San Gimignano sorvegliate speciali dopo il crollo dell’aprile scorso. Ieri tecnici della Regione e della soprintendenza hanno effettuato un sopralluogo al cantiere dove si sta eseguendo l’intervento propedeutico prima della ricostruzione del tratto danneggiato. Con il computo metrico alla mano, si vedrà se i fondi dello Stato basteranno a finire i lavori altrimenti saranno il Comune e la Regione ad aggiungere i soldi mancanti. Nell’incontro di ieri si è poi fatto uno screening anche dell’intera cinta muraria che si estende per 2 chilometri e mezzo effettuando saggi e analisi. “La seconda parte del sopralluogo – ha spiegato ad ARE il sindaco Bassi – si è dedicata ad allestire un tavolo di lavoro che organizzasse un monitoraggio su tutti i 2 chilometri e mezzo di cinta muraria di San Gimignano, con lo scopo appunto di fare uno screening di dettaglio sulla situazione dei vari tratti e mettere nel mirino le situazioni più a rischio per poter intervenire preventivamente. Ma lo scopo è anche quello di creare un modello replicabile poi nelle altre città italiane, che monitori con l’aiuto della tecnologia e crei un sistema di allarme quando c’è qualche peggioramento dello stato delle mura”. 

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