Frammenti di affreschi, databili tra il IV e il V secolo d.C., imitanti vere specchiature marmoree a decorazione delle pareti di una delle stanze della villa romana di Aiano, nel territorio di San Gimignano. Sono solo gli ultimi, in ordine temporale, ritrovamenti della campagna di scavo effettuata nel sito dall’enorme interesse archeologico.
Si è felicemente conclusa nei giorni scorsi la dodicesima campagna di scavo realizzata in collaborazione tra l’Università di Lovanio (Belgio) ed il Comune di San Gimignano. A partire dal 7 luglio scorso una trentina di studenti provenienti da diversi atenei belgi ed italiani, sotto la direzione del Professor Marco Cavalieri, hanno operato sul sito archeologico, portando alla luce ulteriori 150 metri quadri della villa romana e recuperando nuovi dati utili alla ricomposizione storico-archeologica del sito e dell’intera Valdelsa tra tarda Antichità ed alto Medioevo. La campagna è stata caratterizzata anche dalla realizzazione di diversi rilievi tramite fotogrammetria con drone e laser-scanner che, nell’inverno prossimo, saranno oggetto di rielaborazione da parte del CNR-ITABC di Roma al fine di una ricostruzione 3D del sito. Al contempo si è proseguito con un secondo intervento di restauro al mosaico che decora la sala centrale della villa, in vista di una sua futura apertura al pubblico in rete con il riallestimento delle nuove sale consacrate ad Aiano presso il Museo Archeologico di San Gimignano.
Grande successo, inoltre, il 28 luglio, per il tradizionale Open Day che ha visto una grande partecipazione di pubblico. Durante tutto lo scavo sono stati utilizzati i tablet con la realtà aumentata di “Tecnologicamente Antichi”, progetto che ha dato molta soddisfazione soprattutto ai più giovani.