Salgono a 120 i posti letto nell’area Covid delle Scotte: oltre agli 85 del sesto piano del terzo lotto vengono attivati 28 posti, a cui si aggiungono 7 posti in area pediatrica (5 già disponibili e 2 di nuova attivazione). I nuovi 28 posti letto Covid sono coordinati dal professor Stefano Gonnelli, direttore di Medicina Interna e della Complessità, e dal professor Pierleopoldo Capecchi, direttore di Medicina Interna e dell’Urgenza. I criteri di accesso alla bolla Covid prevedono l’ammissione per i pazienti con polmonite, insufficienza respiratoria o gravi complicanze, come da indicazioni della Regione Toscana. Per tutti gli altri viene fatta una valutazione collegiale tra i professionisti dell’area Covid e le strutture invianti, in modo da valutare se sussistano i requisiti clinici per l’accesso in area Covid.
“I ricoveri Covid continuano ad aumentare, siamo ad 83 pazienti in Area Covid su una capienza massima di 85 e ieri abbiamo registrato 10 ingressi – spiega il professor Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou Senese – ci siamo quindi attivati tempestivamente per far fronte all’attuale andamento pandemico e all’impatto epidemiologico ed assistenziale correlato alla maggior diffusione della variante Omicron. I nuovi 28 posti sono di degenza ordinaria e si aggiungono ai 15 posti di terapia intensiva, 33 di sub-intensiva e 37 di degenza ordinaria presenti nel lotto DEA”.
Nuovi criteri poi per la gestione dei pazienti positivi al Covid asintomatici o paucisintomatici. “Devono trovare risposte sul territorio, riservando l’Area Covid del nostro ospedale ai casi più gravi e con complicanze – spiega sempre Barretta – Nella prima e seconda ondata potevamo fare diversamente e ricoverare tutti i pazienti Covid positivi provenienti dal territorio. E lo abbiamo fatto. Ora il Covid ha cambiato volto ed è necessaria una nuova organizzazione. Dall’inizio della pandemia abbiamo trattato oltre 1.750 pazienti covid positivi, con più di 25mila giornate di degenza e un ricovero medio di circa 18 giorni a paziente. Si tratta quindi di degenze piuttosto lunghe e impegnative e, per il grande lavoro profuso, ringrazio tutti i nostri professionisti che hanno davvero messo dedizione e massimo impegno. Sono certo che ulteriori posti di cure intermedie potranno essere aperti il prima possibile perché attualmente circa il 30% dei ricoverati in area Covid del nostro ospedale potrebbe essere trasferito considerato che non necessita di cure ospedaliere”.