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Rubrica Leggerissima: “The White Lotus: serie da vedere o no?”

Perché ho scelto di parlarvi di “The White Lotus”, serie televisiva statunitense creata, sceneggiata e diretta da Mike White che ha iniziato la sua carriera con “Dawson’s Creek” e “Freaks and Geeks”? Perché mi ha infastidita.

Proprio così: è una di quelle serie che racconta le vite di personaggi al limite del borderline che parlano, si muovono e interagiscono in un modo così lontano dal mio da renderli inverosimili (almeno per me). Eppure sono “tipologie” che non solo esistono, ma che alla fine mi hanno dato da pensare.

Una mia cara amica, nel suo modo schietto e molto efficace, qualche giorno fa mi ha detto: “Se ti ha creato fastidio, se ti ha disturbato, vuol dire che funziona”.

Aveva proprio ragione. Le emozioni che le stagioni 1 e 2 di “The White Lotus” mi hanno provocato muovono da qualcosa di più profondo che un’antipatia per un personaggio o l’incredulità per situazioni al limite del reale. Mi hanno spinto a una riflessione sulla mia peculiare percezione delle ingiustizie e della lotta di classe.

La prima stagione è ambientata alle Hawaii presso il Four Seasons Resort Maui a Wailea.

La seconda serie, invece, è stata girata a Taormina. Le riprese comprendono il Four Seasons San Domenico Palace di Taormina, la cittadina e il teatro antico; spezzoni anche con la spiaggia e il duomo di Cefalù; e ancora Fiumefreddo di Sicilia (il Castello degli Schiavi) e Palermo (il Teatro Massimo Vittorio Emanuele e Villa Tasca, i cui affreschi sono stati utilizzati anche per la sigla iniziale). Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Le città di Noto, Testa Dell’Acqua, Villa Elena e Giardini Naxos. Per finire con l’Etna.

Nella prima stagione, gli ospiti vengono accolti da Armond (interpretato da Murray Bartlett), il direttore. Tra loro ci sono: Tanya (Jennifer Coolidge) che deve spargere le ceneri della madre, morta di recente e tra l’altro l’unico personaggio presente anche nella seconda stagione.

La coppia di novelli sposi in luna di miele: Shane, agente immobiliare ricco e viziato (Jake Lacy nei suoi panni) e Rachel, una giornalista che (forse) si pentirà di essersi sposata… (interpretata da Alexandra Daddario). Nicole (Connie Britton), direttrice di un’azienda di cosmetici con il marito Mark (Steve Zahn) che aspetta di sapere se ha o meno il cancro alla prostata; e il figlio Quinn (chissà se è davvero il più matto di tutti…) e la figlia Olivia (Fred Hechinger e Sydney Sweeney). Insieme a questa famiglia super ricca e certi di essere superiori anche Paula (Brittany O’Grady), un’amica del college di Olivia con cui ha una relazione ambigua fatta di gelosie e totali diversità… Natasha Rothwell è invece Belinda, la direttrice della Spa che dovrebbe aprire un’attività in proprio grazie al supporto finanziario della super ricca Tanya. Ci riuscirà?

Tutto quello che succede tra loro all’interno del resort e a ogni singolo personaggio ha dell’incredibile: situazioni raccontate sempre in chiave ironica, con battute che si trasformano in pura satira, c’è un’altra cosa però che bisogna sapere di fronte a questa serie tv: entrambe le stagioni iniziano con un cadavere. Qualcuno è morto o morta: ma chi? per quale motivo? come?

Domande che nella testa di chi guarda girano e girano ma più come sottofondo (ah sì, c’è da scoprire questa cosa) che come centro nevralgico della trama e delle puntate.

Infine “The White lotus 2” ha creato – e oserei dire finalmente – il caso “Impacciatore”: gli americani sono letteralmente impazziti per Sabrina Impacciatore (nel ruolo della direttrice del resort siciliano) che, finalmente, riceve i riconoscimenti che merita. Insieme a lei anche le attrici Beatrice Grannò, Simona Tabasco.


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