Ieri pomeriggio pensavo ai film di Natale. Intrappolata dai braccioli della poltrona, in totale ozio televisivo, mentre saltellavo da un canale all’altro, mi sono chiesta: ma quanti film hanno dedicato al Santo Natale? Impossibile elencarli tutti, così mi è venuto in mente di chiedere ai miei amici quali pellicole amano (ri)vedere durante la pausa natalizia. Con mia grande sorpresa, a parte un paio di classici natalizi trasversali a gusti ed età che credono vengano mandati in contemporanea almeno in metà del mondo (vedi Una poltrona per due), le risposte sono state davvero diverse.
Il posto d’onore di questa classifica improvvisata priva di categorie restrittive va a mio cugino e al suo Piccolo Lord, in inglese Little Lord Fauntleroy: da che ho memoria ̶ e naturalmente da quando è uscito il film nel 1980 ̶ se ho una certezza nella vita è che lui, mio cugino, più grande di me di 7 anni, ogni Natale assapora quelle parole e quelle scene come se le vedesse per la prima volta. Fantastico!
Dalla prima telefonata, l’elenco che è venuto fuori ha toccato: E.T. L’extra-terrestre, Miracolo nella 34ª strada, Il Grinch, Conciati per le feste, titolo originale Deck the Halls e Mamma ho perso l’aereo (1) e Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (2). Alla domanda: perché hai pensato proprio a questi? La risposta, sebbene semplice, è lo specchio di quel che rimane dentro di noi ̶ di noi ̶ nonostante lo scorrere del tempo: da piccola li vedevo sempre durante le vacanze di Natale. Ricordi che riaffiorano a ogni battuta imparata a memoria, a ogni gag comica per la quale si ride in anticipo; memorie che custodiamo gelosamente perché contro gli anni che volano via sono davvero l’unica arma.
Poi si passa ai film atipici nei quali i sentimentalismi fatti di baci sotto il vischio e happy ending prevedibilissimi lasciano il posto a racconti ben diversi nei toni e nelle rappresentazioni. Per esempio Krampus – Natale non è sempre Natale, una commedia-horror del 2015 diretta da Michael Dougherty, basata sulla figura del demone Krampus che secondo la leggenda accompagna l’arrivo di Santa Claus. E ancora Regalo di Natale di Pupi Avati, Babbo bastardo 1 e 2, in inglese Bad Santa, commedia irriverente e sboccata, con protagonista Billy Bob Thornton (ex marito di Angelina Jolie). Per non parlare di Fatman, film del 2020 scritto e diretto da Ian Nelms e Eshom Nelms con Mel Gibson nei panni di Chris Cringle, un Babbo Natale un po’ sopra le righe che vive con sua moglie Ruth e gestisce la sua fabbrica di regali in una fattoria in Alaska, il cui reddito è in declino a causa del numero sempre crescente di bambini cattivi. Tra serial killer, militari, botte da orbi, linguaggio violento, giocattoli distrutti Fatman offre una visione piuttosto alternativa del solito personaggio bonario, vestito di rosso, con la lunga barba bianca che riceve lettere amorevoli dai bimbi di tutto il mondo…
Ma il Natale è fatto soprattutto di cibi zuccherosi ipercalorici e di commedie d’amore che quando sono fatte bene ti lasciano addosso quella voglia di stare a dieta fino a dopo la Befana talmente sei “pieno” di endorfine e di buon umore. Chi non ha visto Love Actually – L’amore davvero, film del 2003, (con Hugh Grant nel ruolo di un improbabile Primo Ministro) e non ha “rifatto” la scena della dichiarazione d’amore tramite cartelloni? E ancora L’amore non va in vacanza – The Holiday che vale la pena guardare solo per il cast: Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law, Jack Black, Edward Burns, Rufus Sewell… oppure per i camei. Cito da Wikipedia: “Lindsay Lohan e James Franco compaiono, pur non apparendo nei titoli di coda, nel trailer del film a cui il personaggio di Cameron Diaz sta lavorando. L’attore Dustin Hoffman appare nella scena girata nel videonoleggio, quando Miles parla del film del 1967 Il laureato (The Graduate) di Mike Nichols”.
Poi esistono quei film cult che almeno una volta nella vita li devi guardare, e lo devi fare proprio a Natale come La vita è meravigliosa – It’s a Wonderful Life diretto nel 1946 dal regista, sceneggiatore e produttore cinematografico siciliano naturalizzato statunitense Frank Capra, interpretato da James Stewart e Donna Reed. Il film, tratto dal racconto The Greatest Gift di Philip Van Doren Stern (1939), è stato persino inserito nel 1998 dall’American Film Institute all’11° posto nella lista dei migliori 100 film statunitensi di tutti i tempi.
Infine ci sono le storie che ti mostrano come “sarebbe stato se”… Se il protagonista non avesse scelto la carriera, se la forza della coppia avesse trionfato, se l’importanza delle piccole cose fosse stata da subito chiara. E in The Family Man (2000, regia di Brett Ratner con Nicolas Cage e Téa Leoni) i “se” fanno la storia e pur non essendo un remake de “La vita è meravigliosa”, l’influenza di Capra è forte, specie quando la vita reale diventa un’altra, quella in cui tutti i “se” diventano certezze.
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