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Rubrica Leggerissima: “I tacchi a spillo di Lolita Lobosco”

Si è conclusa domenica 12 febbraio la seconda stagione de “Le indagini di Lolita Lobosco”, serie TV italiana diretta da Luca Miniero e scritta da Massimo Gaudioso (la prima stagione), Daniela Gambaro, Massimo Reale; con la collaborazione per alcune puntate di Chiara Laudani e Vanessa Picciarelli (non farò spoiler: lo giuro!).

Prodotta da Filippo Rizzello (prima stagione) Angelo Barbagallo e Luca Zingaretti (prima e seconda) per Rai Fiction, Bibi Film TV e Zocotoco con il contributo di Apulia Film Commission, la storia si basa sull’omonima serie di romanzi di Gabriella Genisi che ha come protagonista, appunto, la vicequestore Lolita Lobosco.

L’ambientazione è Bari, città d’origine di Lolita Lobosco che, dopo molto anni di servizio al Nord, torna a
casa sua, al lavoro presso la squadra mobile della questura barese.
Al suo fianco, una squadra di soli uomini che dirige ottenendo grandi successi, senza mai rinunciare però al
suo modo di fare e di pensare, e alla sua sensuale bellezza. Al suo essere donna.

Tra i luoghi delle riprese voglio ricordare Bari (ovviamente) e in particolare Palazzo della Gazzetta del
Mezzogiorno; il Lungomare (con le infinite corse di Lolita); la Cattedrale di San Sabino; Piazza dell’Odegitria, casa di Lolita Lobosco; Palazzo della Città Metropolitana, interno della Questura; Consiglio regionale della Puglia, Policlinico.
E ancora Monopoli con Palazzo Palmieri, esterno della Questura; Masseria Spina, abitazione della famiglia
Morelli; Polignano a Mare (Abbazia di San Vito), Putignano (Piazza del Plebiscito), Fasano (Pezze di Greco) e Roma.
Il centro delle indagini della vicequestore riguardano la malavita organizzata e molti casi di omicidio che
accadono a Bari. Le due stagioni sono però caratterizzate anche dalla vita privata della protagonista,
raccontata dal punto di vista sentimentale e privato, e dalla morte del padre avvenuta molti anni prima in
circostanze poche chiare.
Insieme a Luisa Ranieri (Lolita Lobosco), un cast incredibile: Filippo Scicchitano (Danilo Martini, giovane
giornalista e partner della vicequestore), Giovanni Ludeno (Antonio Forte, collega di studio e lavoro),
Jacopo Cullin (Lello Esposito), Camilla Diana (meccanico e fidanzata di Lello), Bianca Nappi (Marietta, amica intima e giudice), Giulia Fiume (Carmela Lobosco), Ninni Bruschetta (nel ruolo del questore), Paolo Briguglia (Stefano Morelli), Lunetta Savino (Nunzia, la mamma di Lolita), Maurizio Donadoni (Trifone, amico del padre e poi…), Aldo Ottobrino (il papà Nicola “Petresine” Lobosco), Mario Sgueglia (Angelo).

Dettagli sulla musica: i compositori Santi Pulvirenti e Tommy Caputo non solo hanno realizzato una colonna sonora strumentale che “dipinge” i luoghi pugliesi in maniera perfetta, ma hanno creato anche tre canzoni, poi interpretate dallo stesso Pulvirenti: “ Me and My Prison Soul”, “Lost and Found” e “Come Away”.
È una serie tv italiana che consiglio perché funziona. Luisa Ranieri incarna perfettamente la donna descritta dalla scrittrice Gabriella Genisi: è forte, indipendente, un po’ rigida negli affetti, con una bellezza che travolge ma che lei non “usa” né ne fa diventare punto di debolezza in base al ruolo che ricopre.

La vicequestore Lolita Lobosco sa chi è, cosa fa e “com’è” e se sceglie di indossare anche durante le indagini
i tacchi a spillo, lo fa perché semplicemente le stanno bene!

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