“I Bastardi di Pizzofalcone” è una serie che ho guardato per Alessandro Gassmann – non ho difficoltà a confessarlo – e del resto “la maledizione G.” ha radici lontane nella mia famiglia e non riguarda soltanto me: mia nonna materna aveva un debole per Vittorio (come darle torto?) e in qualcosa dovevo pur somigliarle…
La serie “I Bastardi di Pizzofalcone” è una trasposizione del giallo (con lo stesso titolo) scritto da Maurizio De Giovanni nel 2013. Il protagonista del romanzo è l’ispettore Giuseppe Lojacono, già presente in un altro libro dell’autore; mentre il commissariato di Pizzofalcone è in questo volume che diventa il centro nevralgico delle storie dei vari personaggi.
Tre stagioni da sei puntate ciascuna che si possono (ri)guardare su RaiPlay; la quarta è in programmazione, ma non si sa ancora quando verrà mandata in onda (alcuni parlano del 2024).
Nella prima serie Lojacono è stato trasferito a Napoli dalla Sicilia perché accusato di collusione con la camorra; il suo senso del dovere e la determinazione stridono con quest’accusa; inoltre è proprio grazie a lui (e ai casi di omicidio che risolve) se il commissariato Pizzofalcone non chiude i battenti.
Intanto la figlia lo raggiunge e qui l’ispettore deve fare i conti con l’adolescenza, oltre a iniziare una relazione alquanto complessa con alla PM Laura Piras (interpretata da Carolina Crescentini). La regia della prima serie è affidata a Carlo Carlei.
Continuano i casi sempre più complicati che la squadra di Pizzofalcone risolve con discreto successo e che permettono di mantenere in vita il commissariato. La regia è affidata questa volta ad Alessandro D’Alatri. Al centro Lojacono ricattato dalla camorra in un’escalation di tensione (all’italiana, s’intende) fino all’esplosione di una bomba; nell’ultima puntata, proprio di fronte al ristorante dell’amica di Lojacono (sua innamorata non corrisposta) Letizia, un’auto salta in aria causando danni, morti e feriti.
Perché è stato messo questo ordigno? E da chi? A chi era indirizzato? Domande su cui ruota la terza stagione, diretta da Monica Vullo, filo che unisce tutte le puntate. I personaggi, in varia misura, vivono situazioni di stress post traumatico che li penalizza nella quotidianità e nel lavoro.
In dettaglio, ma senza ulteriori anticipazioni (per chi avesse voglia di vedere la serie e/o leggere il libro): Letizia è entrata in coma, la figlia di Lojacono rientra in Sicilia; la PM Piras riceve minacce, Luigi Palma (interpretato da Massimiliano Gallo) perde la testa, Ottavia (Tosca D’Aquino) è in crisi familiare, Pisanello (Gianfelice Imparato) va in pensione ma riprende la caccia del frate assassino; “Alex” Di Nardo (Simona Tabasco) si sposa, Francesco Romano (Gennaro Silvestro) riconquista la moglie e adotta una bimba, ma per poco; Elsa Martini (Maria Vera Ratti) è la new entry in sostituzione di Pisanello pensionato e Marco Aragona (Antonio Folletto) anche se si becca un proiettile, di striscio, non cambia mai! E Lojacono? Diciamo che nell’ultima puntata dell’ultima serie (almeno finora) non è stato proprio fortunato: non in amore, né in commissariato…
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