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Riflettori accesi sul caporalato con il libro di Marco Omizzolo e lo spettacolo di Beppe Casales a lui ispirato

Giovedì 9 giugno a Siena si accendono i riflettori sul tema del caporalato con un doppio appuntamento: la presentazione del libro di Marco Omizzolo “Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana” e lo spettacolo “Il monsone – una storia di caporalato”, curato e interpretato da Beppe Casales e ispirato allo stesso libro. I due eventi sono promossi da Arci Siena aps e Carretera Central nell’ambito dei progetti FAMI Demetra – Agricoltura sociale in Toscana e Diagrammi Nord contro il caporalato. Il libro sarà presentato alle ore 18 presso l’Area Verde Camollia (via del Romitorio, 4), alla presenza dell’autore e con Serenella Pallecchi, presidente provinciale Arci Siena aps; Adriano Scarpelli, presidente dell’associazione Carretera Central; Stefano Carboni, della cooperativa Arnera; Vincenzo Castelli, coordinatore nazionale di Diagrammi Nord e Susanna Cenni, parlamentare. Lo spettacolo, invece, è in programma alle ore 21 nella sede della Compagnia Motus, in via M. Mencattelli 5/7. I due appuntamenti sono a ingresso libero.

Il libro “Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana” è un viaggio nelle agromafie vissuto dall’autore come infiltrato tra i braccianti indiani nell’Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab. Nelle pagine del suo libro, Omizzolo racconta di caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati e indotti quasi sempre ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino che vale circa 25 miliardi di euro l’anno. Sui campi ci si spezza la schiena ma si trova anche la forza di agire e lottare per la libertà e qui nasce la mobilitazione fatta di scioperi, manifestazioni e denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere nel segno dei diritti umani.

L’autore, Marco Omizzolo, è sociologo e responsabile scientifico di In Migrazione, presidente del centro studi Tempi Moderni, ricercatore Eurispes, docente e ricercatore Amnesty. Inoltre, collabora con alcuni master e corsi dedicati ai diritti umani e con varie redazioni italiane, fra cui Il Manifesto, L’Eurispes, Articolo 21 e L’Espresso. Nel 2019 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua coraggiosa opera in difesa della legalità attraverso il contrasto del caporalato. Sempre nel 2019 è divenuto Human Rights Defender e da due anni vive sotto vigilanza da parte delle forze dell’ordine a causa delle numerose minacce subite.
Lo spettacolo “Il monsone – una storia di caporalato”, di e con Beppe Casales, che ha curato anche le musiche originali e l’editing dei video, si ispira al libro di Marco Omizzolo “Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana” e conta sul patrocinio di Amnesty International Italia e di Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione. La performance nasce come un concept album dove musica, voce e immagini compongono i pezzi di un processo al contrario: l’uomo sfruttato si ribella e per questo deve essere punito. Il protagonista è Harjeet, un ragazzo indiano che viene in Italia per lavorare e diventa velocemente vittima del caporalato che gestisce il lavoro agricolo nell’Agro Pontino. Harjeet è, però, l’ultimo anello di una catena di sfruttamento che parte dalla grande distribuzione dei supermercati e finisce nelle serre dove si coltiva la verdura.

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