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Restaurato l’Archivio storico dell’Opera Metropolitana

Terminati i lavori di ristrutturazione interna dei locali che ospitano l’Archivio storico dell’Opera della Metropolitana di Siena, la sede, che conserva i più antichi documenti storici e artistici riguardanti la costruzione della Cattedrale e del suo corredo decorativo e che oggi costituiscono il patrimonio museale del Duomo di Siena, sarà finalmente riaperta al pubblico degli studiosi. Gli interventi architettonici e scientifici operati saranno presentati alle autorità cittadine il 13 aprile p.v. alle ore 11 in una conferenza stampa nella Cripta della Cattedrale e nel pomeriggio sarà possibile per tutti gli interessati effettuare visite guidate ai locali rinnovati, tramite prenotazione, contattando Opera – Civita Group (tel. 0577 286300 – opasiena@operalaboratori.com).
I locali che ospitano l’Archivio storico erano già stati ristrutturati e adibiti a questa funzione nel 1951, all’epoca del Rettore Umberto Sterbini Del Vescovo, mentre il fondo archivistico aveva subito un intervento di riordino nei primi anni Novanta da parte del prof. Stefano Moscadelli, che, come risultato finale, vide la pubblicazione dell’Inventario [L’archivio dell’Opera della Metropolitana di Siena: Inventario, a cura di S. Moscadelli, München, Bruckmann, 1995]. Con l’odierna fase di ristrutturazione si è provveduto a riorganizzare l’ambiente in linea con le moderne norme vigenti in quanto a sicurezza, a realizzare strutture consone alla conservazione più idonea dell’intero patrimonio archivistico e ad intervenire sulla documentazione prodotta dall’Ente negli ultimi 30 anni per poterla inventariare e riversare nel fondo storico.

fondo storico dell’Archivio dell’Opera Metropolitana è di fondamentale importanza per la storia del patrimonio artistico-architettonico, e non solo, della città di Siena, poiché custodisce al suo interno la documentazione relativa alla Fabbrica della Cattedrale e a tutti gli affari gestiti dalla Fabbriceria senese, già a partire dai primi anni del XIII secolo, oltre ad una piccola collezione di pergamene risalenti addirittura all’XI sec.. Il documento più antico custodito è un atto notarile datato maggio 1085; vi troviamo poi un importante fondo musicale, costituito da una notevole quantità di partiture di musica sacra; una nutrita collezione di disegni, stampe, fotografie, tra cui le più importanti sono esposte alle pareti dei locali. In particolare sono da segnalare quattro progetti architettonici su pergamena databili tra il 1315 e il 1339. L’archivio ha dato inoltre una nuova e più idonea sistemazione anche alla collezione di libri corali, che per la loro particolare struttura (cartacei o pergamenacei, con rilegature in legno, cuoio e metallo) necessitano di armadi con un buon sistema di areazione e che permettano di poter dare loro una disposizione che non comprometta le rilegature originali.
Per poter consentire a coloro che prenoteranno la visita di apprezzare la tipologia di documenti conservati all’interno di questo archivio e capire l’importanza dell’operazione di salvaguardia che si è intrapresa con questo intervento, sarà possibile ammirare alcuni pezzi messi in mostra per l’occasione: la più antica pergamena del diplomatico conservato nella sede dell’Opera, atto notarile del 1085; testimonianze estratte dal “Libro dei documenti artistici”, in particolare manoscritti autografi relativi ad interventi scultorei ed architettonici di artisti del calibro di Lorenzo Ghiberti, Donatello, Jacopo della Quercia; un “Libro di entrata e uscita” relativo agli anni 1339-1340, con riferimenti alla spese sostenute per il progetto e la costruzione del cosiddetto Duomo Nuovo; un disegno artistico della cancellata del Pulpito di Nicola Pisano, realizzato dall’architetto senese Agenore Socini; un libro corale (Graduale della Domenica di Resurrezione fino alla domenica XIII dopo la Pentecoste) del secolo XV, miniato da Sano di Pietro.

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