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Rapinatore di San Gimignano in codice rosso alle Scotte

È stato ricoverato in codice rosso all’ospedale di Siena il rapinatore che nella giornata di ieri dopo aver commesso la rapina alla filiale del MPS in centro a San Gimignano era stato bloccato da due operai rumeni e dal sindaco Bassi.

L’uomo, sin dall’arrivo dei carabinieri sul posto, era sembrato versare in gravi condizioni, tanto che era stato condotto in ambulanza immediatamente presso il pronto soccorso di Poggibonsi dove, dopo un’iniziale stabilizzazione, in codice rosso è stato trasferito a Siena.

Giunto nella città del palio, le condizione del rapinatore sono peggiorate fino a far preparare la sala operatorio per un intervento d’urgenza ma, dopo alcune ore i medici hanno optato per rimandare l’intervento.

Dopo una nottata in osservazione ed una serie di ecografie e risonanze, nella mattinata odierna i medi hanno precisato che l’uomo non versa in pericolo di vita ma che rimarrà in osservazione ancora per diversi giorni.

I carabinieri intanto, oltre a piantonare h24 il malvivente, hanno condotto ulteriori indagini per comprendere la dinamica della rapina e quella ancora più importante dell’intervento dei due operai e del sindaco.

Da una prima ricostruzione dei carabinieri, che hanno ascoltato decine di testimoni, pare che il rapinatore, mentre era inseguito, sia inciampato rovinando al suolo e venendo poi raggiunto dagli operai e dal sindaco. In tale frangente pare che l’uomo, armato di taglierino, abbai cercato di divincolarsi tirando calci e pugni ed abbia di conseguenza generato una adeguata resistenza da parte dei tre cittadini che cercavano di disarmarlo (per non rimanere feriti) in attesa dell’arrivo dei militari dell’Arma.

Già prima di tale evento però,, stando sempre alle dichiarazioni dei testimoni, il rapinatore aveva subito un trauma nel momento in cui, all’interno della banca, nel tentativo di scavalcare il bancone per raggiungere le casse, sia scivolato a metà altezza battendo violentemente l’addome contro il bancone.

Nella giornata di oggi si terrà l’udienza direttissima presso il tribunale di Siena e l’uomo dovrà rispondere oltre che del reato di rapina aggravata, anche del reato di sequestro di persona, avendo agito in modo tale da limitare la libertà di un cassiere costringendolo a seguirlo nel locale della cassaforte e costringendolo poi a rimanervi mentre si dava alla fuga.

Le indagini dei carabinieri intanto hanno permesso di rintracciare l’abitazione del rapinatore, A.E. pugliese di 39 anni con precedenti, ed hanno consentito di acquisire utili elementi per ricondurre la rapina dello scorso 14/6/16 in capo al medesimo rapinatore.

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