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Quercia delle Checche: mozione del sindaco di Chiusi all’Unione dei Comuni

“La Quercia delle Checche rappresenta un simbolo per tutte le città che si affacciano sul territorio della Val d‘Orcia nonché un pezzo di cuore per intere generazioni cresciute nell’abbraccio di quei maestosi rami. Oggi non possiamo assistere inerti alla sofferenza della nostra Quercia e non possiamo e non dobbiamo rischiare di essere la generazione che si macchia del crimine di lasciarla morire. Non è questo il momento per sprecare energie nel puntare il dito alla ricerca degli eventuali responsabili, ma adesso dobbiamo agire perseguendo la via della saggezza creando un equilibrio e una sinergia tra le istituzioni locali, regionali e nazionali, i volontari e le associazioni che amano il nostro territorio per mettere in campo tutte le azioni possibili per salvare la Grande Madre della Val d’Orcia. Per questo presenterò una mozione al prossimo consiglio dell’Unione dei Comuni per impegnare risorse tecniche ed economiche nella salvaguardia di un’icona per dare sostegno all’attività del Comune di Pienza e a tutte le associazioni di volontariato impegnate tutt’ora”.
Con queste parole il sindaco di Chiusi Juri Bettollini annuncia la propria volontà di contribuire e di richiedere impegno a tutta l’area nella salvaguardia e nella tutela della Quercia delle Checche albero pluricentenario (370 anni) riconosciuto recentemente dal Ministero del Beni Culturali come il primo monumento verde nella storia d’Italia, ma attualmente a rischio a causa della necessità urgente di interventi mirati alla conservazione strutturale della pianta.
“Tutte le città dell’Unione dei Comuni – continua il sindaco di Chiusi – si devono sentire figlie della Quercia delle Checche. Il primo passo da fare è creare un equilibrio istituzionale insieme alle forze di volontariato impegnate da anni sul campo, riconoscendo e condividendo l’importante lavoro svolto dal gruppo “SOS Quercia delle Checche” guidato dalla coordinatrice Nicoletta Innocenti, dall’associazione Italia Nostra, dal Club Unesco Siena e da Legambiente Valdichiana con i quali occorre creare, insieme a tutte le istituzioni, un comitato scientifico che promuova immediatamente gli interventi da fare con estrema urgenza e nel contempo riconosca anche l’enorme valore sociale che è nato intorno a quella che giustamente non è più considerata solo una pianta, ma un vero monumento per tutta l’Italia. Diamo quindi manforte all’azione del nostro consigliere regionale Stefano Scaramelli stando al suo fianco e tutti uniti per garantire azioni concrete in grado di proseguire una storia che dura da 370 anni”.

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