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Pietro Ingrao, il ricordo di Maurizio Boldrini

E’ morto ieri a Roma, all’età di 100 anni, Pietro Ingrao, storico dirigente del Pci, presidente della Camera dal 1976 al 1979. Ingrao è stato uno dei padri della sinistra italiana ed un leader importante nella storia repubblicana. Fra i vari incarichi che ha ricoperto nella sua lunghissima carroera c’è stato anche quello di direttore de L’Unità per diversi anni. “Quando fu eletto alla Camera – ha raccontato ai nostri microfoni il giornalista Maurizio Boldrini che lo ha seguito da vicino quando lavorava all’Unità di Roma – ebbi modo di entrarci in contatto perchè lui e la moglie erano soliti soggiornare durante i rari momenti liberi in provincia di Siena, ed io stavo con loro. In particolare amavano molto Bagno Vignoni e le sue piscine di acqua calda. Un pomeriggio ricevette una telefonata dall’amico Federico Fellini che era in ferie a Chianciano, venne a prenderlo ed andammo tutti insieme a vedere uno spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello. Poi andammo a mangiare i pici nella famosa taverna a Monticchiello ed io ricordo di aver passato la serata ad ascoltare Fellini, la Masina e Ingrao che parlavano di cinema. Io ricordo quella serata come una delle più strabilianti vissute nel mio mestiere di giornalista. E c’è anche una bellissima foto che la testimonia, esposta in una mostra-ricordo del Teatro Povero”.

Ma che persona era Ingrao? “Era un uomo pieno di grandi idealità, che gli hanno fatto capire per primo, per esempio i primi movimenti delle donne o dell’ambiente e dell’ecologia. Era uno che guardava sempre oltre ed era molto critico nei confronti dei paesi dove c’era il comunismo reale. ma è stato anche poeta, letterato, uomo di cinema, aveva una grande cultura. E aveva un grande senso delle istituzioni: quando ha fatto il Presidente della Camera, non era del Pci, era semplicemente Presidente della Camera. Dovrebbero imparare i nostri amministratori…”

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