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Per una bottega storica che chiude un nuovo kebab che apre. Affitti alle stelle anche in periodi di crisi

Il buon cibo e il buon mangiare, grazie alle risorse infinite di materie prime che ha il nostro territorio, sono per Siena e dintorni un vero e proprio fiore all’occhiello. Visitando il centro storico sono molti i turisti che si aspettano di trovare caratteristiche botteghe artigiane contenenti al loro interno prodotti della tradizione. Dagli affettati alla salsa dei crostini neri, dal formaggio fino al panforte senese. Ebbene queste botteghe a Siena stanno sparendo, trovarle è una rarità. Tra gli ultimi episodi la chiusura dello storico negozio “Il Capperino”, in via della Sapienza, vera bottega senese dove era possibile trovare oltre a salumi di qualità anche piatti della tradizione da asporto.

capperino             gino

Mentre un negozio chiude ne apre un altro. Siamo questa volta all’incrocio tra via dei Rossi e via dell’Abbadia. Ad aprire sarà l’ennesima catena di kebab. Tutto ciò non per schierarsi contro o a favore della cucina etnica ma solo per sottolineare che oramai i fondi commerciali del centro storico riescono ad essere “sostenuti” solo da piccoli/medi franchising, spesso di cucina straniera. I prezzi degli affitti non spingono ad investire, anzi. I proprietari dei fondi, molti di questi senesi, non aiutano gli “avventurieri” del commercio autoctoni in questo delicato periodo economico, ma al contrario aspettano il miglior offerente che molto spesso è straniero. Lo stesso straniero di cui spesso si lamentano, perchè la tradizione andrebbe difesa e perchè non è bello attraversare il centro storico e vedere panini e pizzette in mano ai turisti. Dunque c’è qualcosa che non torna e i primi che dovrebbero fare autocritica sono proprio i senesi.

 

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