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“Per Siena Biotech devono esserci alternative al licenziamento collettivo”

Una delegazione dei dipendenti di Siena Biotech era presente stamani in consiglio comunale dove era in programma un’interrogazione sulle sorti dell’azienda destinata alla chiusura. Ieri si è svolta l’assemblea dei dipendenti dopo la comunicazione dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo avviata dal liquidatore. “Gli abbiamo chiesto un appuntamento che credo avremo in settimana – ha detto Marco Goracci segretario Filctem ai microfoni di Antenna Radio Esse -. Vogliamo capire se ci sono alternative al licenziamento dei 51 dipendenti di cui una decina dovrebbe essere assorbita da TLS (Toscana Life Sciences) mentre 40 ricercatori puri rimarrebbero senza lavoro. Secondo noi ci sono soluzioni a portata di mano per salvare questa società che opera da 14 anni e in cui sono stati investiti 162 milioni di euro da parte della Fondazione Mps. Certo finora si è puntato solo sulla ricerca senza pensare al profitto e questo è stato l’errore più grave che ha portato a questa situazione. La fondazione ha dichiarato di non poter più sostenere Siena biotech, le chiediamo di cercare investitori disponibili ad investire in questa azienda che può con un nuovo management invertire la rotta e fare utili”. Mauro Cresti stamani, sul Corriere di Siena. suggerisce di puntare sull’agroalimentare per il nuovo corso di Siena biotech. Che ne pensate? “Non disdegnamo nessuna soluzione, anzi all’inizio di Siena Biotech si ipotizzò di indirizzare ricerca e lavoro in questo settore. Tutte le ipotesi applicabili siamo disponibili a prenderle in considerazione. Quello che ci interessa è che non vengano abbandonati i lavoratori”.

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