“La storia, la cultura e la civiltà di Siena non saranno scalfite dall’ennesimo e becero attacco che arriva da persone che non conoscono niente di questa città e del Palio”. Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi commenta le parole di Walter Caporale, presidente degli animalisti italiani, rilasciate alla trasmissione “La Zanzara” su Radio24, e riportate dall’Ansa e da alcuni organi di stampa. “Nel Palio muore un cavallo ogni anno”, ha detto Caporale, rinviato a giudizio dopo le querele di De Mossi per altre sue dichiarazioni (aveva paragonato i contradaioli ad “assassini e pedofili”).
“Ci apprestiamo a tornare alla nostra festa di popolo e questa è la risposta più importante – aggiunge De Mossi in vista del Palio del prossimo 2 luglio – Sarà la sublimazione della nostra civiltà. Come singolo cittadino, le offese a livello personale non mi toccano e si qualificano da sole, per cui potrei anche passarci sopra”.
“In quanto primo cittadino – spiega il sindaco di Siena – ho invece il dovere di rappresentare e difendere la senesità, intesa come trasmissione secolare di valori culturali e di civiltà che le nostre diciassette Contrade tramandano da sempre di padre in figlio. Chi non può accettare tali offese sono Siena, i contradaioli e le Contrade tutte”.
“Per cui – conclude De Mossi – chi offende in maniera gratuita la nostra città e i contradaioli, esempio in tutto il mondo di comunità viva, ne risponderà, come giusto che sia, di fronte alla giustizia, davanti alla quale Siena, come sempre, si presenterà a testa alta”.