Operativo all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese un ambulatorio dedicato all’Ortobiologia: la medicina rigenerativa al servizio dell’ortopedia. L’UOC Ortopedia, diretta dal professor Stefano Giannotti, all’interno del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Motorie diretto dal professor Alessandro Rossi, continua ad ampliare il proprio spettro d’azione all’insegna dell’innovazione con un nuovo servizio rivolto a pazienti affetti da varie patologie di tipo cartilagineo articolare, muscolo-tendineo ed osteo-tendineo dei vari distretti corporei. «L’attività è in particolar modo focalizzata sulle patologie degenerative della cartilagine articolare – spiega il professor Giannotti -. Sono queste, infatti, problematiche estremamente diffuse ed in costante aumento che possono gravemente inficiare la qualità di vita dei pazienti. Alla base di queste condizioni, oltre allo stress meccanico, vi è una caratteristica peculiare del tessuto cartilagineo stesso, ovvero la scarsa capacità rigenerativa delle cellule che lo compongono: i condrociti. La strategia adottata per contrastare queste problematiche è l’utilizzo del PRP-Platet Rich Plasma cioè Plasma Ricco di Piastrine – continua Giannotti -. Questa soluzione costituisce sia il presente che il futuro dell’ortopedia. Il presente perché già supportata da forti evidenze scientifiche e totalmente sicura: il PRP, infatti, è un materiale autologo ottenuto dal sangue periferico del paziente stesso attraverso un processo di centrifugazione, grazie alle sue proprietà e alle elevate concentrazioni di fattori di crescita in esso presenti, stimola la guarigione e proliferazione tissutale, ha azione antinfiammatoria, condroprotettiva e lubrificante. È quindi in grado di ridurre o annullare la sintomatologia algica, migliorare la funzionalità articolare e, di conseguenza, la qualità di vita del paziente. Il futuro – prosegue Giannotti – perché perseguendo questa strada, il PRP e la terapia rigenerativa cellulare in generale si pongono l’obiettivo di scardinare il metodo tradizionale, basato sulla sostituzione dei tessuti lesionati con soluzioni artificiali di sintesi, puntando piuttosto sull’autorigenerazione dei tessuti stessi».
Nell’ambulatorio dedicato alla terapia infiltrativa con il PRP, guidato da un’equipe dedicata, il paziente viene preventivamente sottoposto ad una valutazione clinico-funzionale e di imaging allo scopo di inquadrare al meglio la sua problematica. Quindi, se indicato, viene inserito nel percorso terapeutico attraverso il pagamento di un ticket in ambito del Servizio Sanitario Nazionale che prevede un ciclo di tre sedute a distanza di due settimane l’una dall’altra. Durante ciascuna seduta, della durata circa di 15 minuti, si effettuerà il prelievo di sangue venoso periferico, che verrà centrifugato ed elaborato in condizioni di sterilità, una valutazione del paziente attraverso test clinici e schede di valutazione e, quindi, ottenuto il PRP, si esegue l’iniezione dello stesso a livello articolare (grandi, medie e piccole articolazioni) o a livello della lesione muscolo-tendinea.
«La tecnica infiltrativa nei casi indicati – prosegue Giannotti – viene eseguita ecoguidata grazie alla collaborazione con la Reumatologia diretta dal professor Bruno Frediani. Tutto l’iter, diagnostico, terapeutico e di follow-up, risponde ai più elevati standard di sicurezza ed accuratezza e l’obiettivo è duplice: il benessere del paziente a lungo termine e l’utilizzo dei dati raccolti per sviluppare una ricerca scientifica innovativa, di qualità e supportata da forti evidenze cliniche. La nuova attività ambulatoriale – conclude Giannotti – è ormai iniziata da circa 3 mesi e, finora, ha riscosso un indubbio successo in termini di pazienti trattati con questa metodica. Ricordiamo ai pazienti che per poter essere inseriti nel percorso infiltrativo con il PRP è necessaria una prima valutazione specialistica presso l’ambulatorio di prime visite dell’UOC Ortopedia».