La Robur non è la sola squadra del territorio ad avere problemi sul dove giocare le partite casalinghe. Il Badesse Women, che gioca nella categoria omonima, l’Eccellenza Femminile (equivalente alla D maschile), ha perso a inizio stagione il campo di Badesse, per cederlo proprio al Siena orfano del Rastrello, e ha cominciato sul sintetico di Uopini, allenandosi in un campo in erba naturale, il sussidiario di Badesse, con fondo e misure completamente diverse. “Ora che le ragazze iniziavano ad abituarsi, sono state “sfrattate” anche da Uopini dove, dal 17 dicembre, si è accasata l’Asta Taverne – spiega un dirigente del club, Patrizio Martini, da sempre vicino e sensibile al calcio femminile come, del resto, alle sorti della Robur – fortunatamente la Policras di Sovicille ha concesso l’uso del Campo di San Rocco (fondo un po’ sconnesso, senza erba, ma in discrete condizioni). Purtroppo però, la prossima partita in casa il Badesse non potrà giocarla a San Rocco perché anche questo campo è occupato e sarà necessario trovarne un altro dove recuperare la partita di campionato con il Prato del 7 gennaio, poi penseremo alle altre”.
Dopo un inizio in sordina, il Badesse Women si è ripreso e lotta per un posto nella parte alta della classifica, nonostante tutte le difficoltà. “È vero che c’è grande attenzione al calcio femminile – prosegue Martini – ma trovare un campo dove far giocare le donne non è semplice. Meno male hanno uno spirito di sacrificio e di adattamento che gli uomini nemmeno immaginano, altrimenti si sarebbero già arrese. Le donne (del calcio, ma non solo) non devono essere trattate meglio degli uomini, ma almeno alla pari. Chissà, forse un giorno…”.