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Non passa la mozione a firma PD, In Campo e Per Siena sull’Asp e sul futuro dei suoi servizi

Non passa  la mozione sull’ASP Città di Siena, sul futuro dei suoi servizi e del suo patrimonio presentata durante la seduta consiliare di ieri (28 luglio) da Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Bruno Valentini e Luca Micheli (PD), Claudio Cerretani (In Campo), Massimo Mazzini, Vanni Griccioli e Pierluigi Piccini (Per Siena).

A illustrare il documento Alessandro Masi, che ha ripercorso le vicende dell’azienda a partire dalle dimissioni, in data 10 e 12 giugno scorso, della presidente e dei consiglieri di nomina comunale dopo nemmeno un anno e mezzo dal loro insediamento. Masi ha quindi ricordato le modifiche apportate allo Statuto dell’ASP durante la precedente seduta del Consiglio e relative al reclutamento e autonomia del ruolo del direttore, nonché l’avviso pubblico del 1° luglio per la presentazione delle candidature per la nomina di 4 consiglieri, evidenziando che <<nell’opinione pubblica cresce la preoccupazione per il futuro dell’Azienda e dei suoi lavoratori, anche per la procedura adottata>>.

Per questo aveva chiesto l’impegno del sindaco <<per garantire l’autonomia dell’ASP e la natura pubblica dei suoi servizi e del suo patrimonio e la revoca delle modifiche statutarie recentemente assunte>>.

L’atto però non ha avuto l’accoglimento della maggioranza avvalorando e rimarcando l’intervento di Mauro Marzucchi (Siena Aperta), che ha riportato quanto detto dall’allora sindaco Maurizio Cenni, durante il Consiglio Comunale del 9 marzo 2016 e cioè che “l’Azienda dei Servizi alla Persona essendo un ente pubblico posseduto interamente dal Comune di Siena non ha autonomia, come non ce l’ha l’Istituzione S. Maria della Scala, la Biblioteca degli Intronati e la scuola Franci. Il potere di dirigere i soggetti pubblici, siano essi istituzioni, aziende dei servizi alla persona, risiede nel Consiglio Comunale e, quindi, sono soggetti di diritto pubblico a sovranità limitata (…). Non si tratta di una esternalizzazione, è una cosa che rimane all’interno delle priorità e delle prerogative del Consiglio Comunale (…). Nel caso infatti si decidesse di smantellare l’ASP tutti i dipendenti devono essere riassorbiti dall’Amministrazione comunale che è titolare dell’ASP”. Marzucchi, ricordando all’Aula, che la suddetta delibera <<è stata più volte  ripresa e citata dalle passate amministrazioni>>, ha sottolineato il fatto che <<se l’Azienda non fosse stata nella disponibilità del Comune non sarebbe stato possibile affidargli ulteriori servizi. Un modo per rafforzare la sua strumentalità. Per questo aver recuperato spazi di indirizzo all’interno del suo Statuto è stato fondamentale. Giusto rimarcare la differenza tra gestione e indirizzo politico e controllo, ma il Consiglio direttivo dell’ASP deve essere messo in condizioni di poterlo fare nominando il direttore e allargando le proprie competenze. L’Associazione regionale delle ASP ha definito inviolabile l’autonomia della struttura burocratica. Per noi inviolabile è la effettiva capacità di indirizzo e controllo da parte della direzione politica considerando che si offrono pubblici servizi pagati con il denaro dei cittadini>>.

<<Nessuna obiezione sul lavoro svolto dall’ASP, ne è una dimostrazione anche il conferimento del Premio Mangia  – ha ribadito Maurizio Forzoni (Fratelli d’Italia) – e il fatto che sia stato prorogato fino, al 2030, il contratto avente ad oggetto l’attività delle farmacie e mense. Il Comune sta mantenendo una linea di continuità con il passato, ma è legittimo che indichi persone di fiducia, sia per ricoprire il ruolo di indirizzo politico sia quello relativo alla gestione>>.

E proprio sui nuovi  incarichi è intervenuto il Segretario Generale del Comune Michele Pinzuti precisando che <<Tutto il CdA dell’ASP si è ricostituito e insediato  lo scorso 24 luglio nominando il Presidente e approvando, in piena autonomia e valutazione, il testo dell’art. 12 dello Statuto; mentre  tutte le nomine effettuate dal Sindaco De Mossi sono il risultato di avvisi pubblici in base a criteri stabiliti dallo stesso Consiglio Comunale. Il principio della distinzione tra chi indirizza e controlla e chi gestisce  risponde al criterio che chi gestisce deve essere nominato dallo stesso soggetto che controlla. Nel caso specifico basta leggere lo Statuto dell’ASP e rendersi conto che gli organi previsti sono: il CdA, il Presidente e l’organo di revisione, ma non è in alcun modo prevista la figura del Direttore Generale. Infine la salvaguardia del patrimonio dell’Azienda, che è un bene della città di Siena, la si deve ricercare nella titolarità delle funzioni da parte del Consiglio Comunale>>.

 

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