La Mafia è in tutti i territori d’Italia. Non è un problema lontano, anzi è una realtà presente anche vicino alla nostra quotidianità. È questo il messaggio che si vuole lanciare questa mattina all’incontro fra studenti e tutti quei protagonisti che ogni giorno combattono la criminalità organizzata. Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica aggiunto della Direzione Antimafia di Reggio Calabria, Andrea De Gennaro, Generale Comandante della Guardia di Finanza Regione Toscana, Giovanni Negri, giornalista del Sole 24 ore proveranno a raccontare e svelare alcune realtà nascoste, che non tutti sanno o non vogliono sapere sulla criminalità organizzata. ”Basta comprare la cocaina – ha affermato il Prefetto Renato Saccone – per dare un gettone in mano alle cosche mafiose”. “Le mafie sono più arroganti rispetto ad anni fa – ha ricordato il procuratore della Repubblica Gratteri – le forze in gioco sono cambiate. Venti anni fa erano i mafiosi che andavano dai politici a chiedere piaceri per la famiglia, un lavoro sicuro ad esempio. Oggi invece è il politico che bussa alla porta della cosca mafiosa per prendere voti. È così che comanda il capomafia nel paese. La credibilità della mafia si pone di fronte al cittadino accanto alla non credibilità delle istituzioni. La mafia arriva dove non arriva il sindaco della città, da risposte sociali e crea consenso. Quando un capomafia compra una squadra di calcio lo fa per esternare il suo potere, e la gente è felice, perché la squadra vince. Il popolo sta a guardare e la mafia vince. Le mafie stanno comprando tutto ciò che è vendita da Roma in su, arrivano in Europa, in Sud America, e noi stiamo a guardare. E se poi arrivano o sono già arrivati a comprare anche quote di giornali, cosa può accadere?”. È facile minimizzare il problema, far finta che non esista la mafia, ma: ”ogni giorno ognuno di noi ha la possibilità – ha concluso Saccone- di non cedere al volere della criminalità organizzata”
Simona Sassetti
