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“No al Pit”: i Consorzi dei vini della Toscana fanno sentire la loro voce

I Consorzi di tutela dei vini della Toscana dicono NO al PIT, il piano di indirizzo territoriale presentato nei giorni scorsi dalla Regione Toscana. Lunedì 29 settembre era l’ultimo giorno utile per presentare le osservazioni e i Presidenti dei Consorzi del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino e del Chianti, a nome di 19 Consorzi toscani, hanno illustrato le loro posizioni fortemente contrarie in una conferenza stampa a Firenze. I produttori non ci stanno e definiscono il piano “anacronistico e sbagliato” e per questo hanno consegnato in un incontro con gli assessori regionali Salvadori (Agricoltura) e Marson (Urbanistica) il lungo elenco delle loro osservazioni per dar vita ad un piano di riosservazione che interesserà il Pit per i prossimi 60 giorni per poi essere nuovamente presentato al Consiglio della Regione Toscana. “Non è un documento che guarda al piano economico dell’azienda agricola, è un’impresa che si occupa di lavoro e di mantenimento del territorio, tutto questo è messo in dubbio dal Pit, veniamo tacciati come quelli che vogliono l’industrializzazione del mondo del vino, cosa che non è assolutamente vero.” Questo il commento a caldo di Giovanni Busi, Presidente del Consorzio del Chianti. “Un Pit sbagliato nei presupposti e nelle conclusioni” anche per Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio del Chianti Classico che continua affermando la presenza di una “contrarietà generalizzata al Piano di indirizzo territoriale”. Sono però favorevoli i Presidenti dei Consorzi all’apertura effettuata dalla Regione Toscana rispetto alle richieste degli agricoltori, “abbiamo notato la buona volontà da parte delle istituzioni di aprirsi alle nostre richieste, come c’è buona volontà da parte del popolo degli agricoltori di recepire un Pit riscritto e modificato secondo quelle che sono le nostre indicazioni”.

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