Home Slide Show Musica

“Music My Life” a cura di Graziella Ventrone – Intervista ai My Tin Apple, la rock band a tema dark fantasy!

Su Antenna Radio Esse la rubrica che parla di musica, “Music My Life” a cura di Graziella Ventrone.

Lo spazio dedicato alle band, ai cantautori e ai progetti che gravitano nel nostro territorio e non. Attraverso le sue interviste i musicisti potranno raccontarsi!
Appuntamento mensile da non perdere sul nostro sito e sui nostri canali social!

In questa intervista faremo due chiacchiere con i MY TIN APPLE!

My Tin Apple

I MY TIN APPLE sono frutto di un intelligenza artigianale e dichiarano al mondo la passione per l’arte, la pittura, il piccolo artigianato, il teatro, le maschere, il cinema e la scenografia.

La band concentra infatti ogni risorsa a disposizione per un progetto più ampio, dal testo alla musica, dal video alla costruzione di set, abiti, oggetti di scena e artwork, fino ad arrivare on stage con uno show che rievoca party a tema fantasy, halloween, steampunk, magico o carnevalesco. Pur avendo un repertorio di musica originale, alcune cover riproposte vengono rivisitare in chiave personale tanto da sembrare un brano totalmente nuovo.

Sotto magiche spoglie e mondi immaginari si trattano aspetti di vita ordinaria, in uno stile un po’ antico, un po’ dark, riconducibile alle ambientazioni del grande ispiratore e regista Tim Burton o qualsivoglia film o serie fantasy. Li abbiamo raggiunti per la nostra rubrica Music My Life tramite questa intervista, ecco cosa ci hanno raccontato.

 

La vostra musica è stata definita “Tin Rock”. Potete raccontarci come siete arrivati a creare questo genere e in che modo la narrazione di Tim Burton ha influenzato il vostro sound e i vostri testi?

“Intanto ciao a tutti! C’è da dire che Tin e Tim, mi rendo conto solo adesso, si assomigliano tantissimo e se mai qualcuno si fosse soffermato a cercare in questa assonanza la connessione artistica tra il tin rock e Tim Burton, forse avrebbe dato al caso più valore di quanto ne ha. La verità sta nel fatto che mentre scrivi, ti ritrovi sommerso dagli appunti, schizzi, prove, frammenti, idee di oggi e di domani e non t’immagini che prima o poi sarai costretto a riordinarli, o per capire come riprovarci o per…rispondere a un’intervista.
Sotto ipnosi avremmo dichiarato chissà che cosa, ma da svegli possiamo dire che la ricerca dei cromosomi musicali appartenenti al Tin Rock sta nella nostra penna quanto nelle orecchie di chi ascolta, per cui dopo l’uscita del primo album, “ The Crow’s Lullaby “ quando la maggior parte dei recensori si allentava la cravatta dandosi da fare per segnalare influenze e generi, sapori e bandiere, siamo prontamente intervenuti noi, risparmiando a tutti inutili straordinari suggerendo Tin Rock. Ha funzionato.”

“Per quanto riguarda i contenuti extra…allora, esiste un mondo, sconosciuto ai tanti, che piace ai grandi come il natale ai bambini, che se non fossero pochi ma tantissimi potrebbe essere, per senso di appartenenza, una religione… ma per carità, meglio così che non lo è ( si può dire? )
Questo mondo dicevo, tra paura e felicità ti permette di scappare e certe volte di volare, è ben espresso da chi la pensa come noi nel cinema nei libri e in certe opere. Uno su tutti è Tim Burton, che l’ha detta proprio come ci piace a noi e probabilmente se fossimo diventati celebri prima di lui, sarebbe stato lui a definirsi in stile MY TIN APPLE.”

Negli ultimi tempi avete deciso di scrivere i testi delle vostre canzoni in italiano. Cosa vi ha portato a questa scelta e come ha influenzato il vostro processo creativo e il rapporto con il pubblico italiano?

“Ci reputiamo menti abbastanza aperte e presi tutti e quattro insieme anche varie…il fatto poi di essere alla continua ricerca di qualcosa ci spinge a variare e ad essere…aperti.
Tuttavia abbiamo sempre guardato la scrittura in italiano come si guarda una ripida discesa innevata con gli sci ai piedi per la prima volta, l’ammirazione per i grandi cantautori italiani sicircoscrive a un genere che non è il nostro.”

“Avevamo fatto un tentativo con “ signora mia “, il breve finale della canzone “Two Shoes“ nell’ album “ A strange carousel “ poi con maggiore coraggio il brano “ il mercante è sulla via “ nel terzo album “The Door”, ma di fatto sono ballate.
Giovane principe, il primo brano tin rock in italiano, è stato concepito durate il covid, una pausa
forzata dai live che ci ha dato tempo a sufficienza per dedicarci a questo delicato intervento.
Ognuno vive il mondo a modo suo… è stato un momento artisticamente difficile, avvilente.
Sentirsi incapaci, affogare, mettendo in dubbio le proprie capacità.
Poi, è arrivata l’ispirazione e con lei forse un cambiamento? una crescita? Dev’essere per forza
così e abbiamo continuato a scrivere sia in italiano che in inglese…”

Nei vostri concerti, la teatralità è un elemento fondamentale. Come riuscite a bilanciare la
musica con gli elementi teatrali e cinematografici, e quale impatto pensate che questo abbia sul pubblico?

“Come dicevo nelle prime battute, questo è il nostro mondo. Non intendo solo il fatto di suonare,
ma anche la questione di vestirsi e arredare il palco è quello che ci fa sentire a casa, padroni,
forti come un super eroe col suo costume.
Ci adoperiamo per creare gli abiti, sia per i live che per i video e oggetti di scena e scenografie.
C’è da dire che i nostri sogni e le nostre idee devono fare spesso i conti con difficoltà di spazio,
tempistiche di cambio palco, supporti tecnici non adeguati. Creare l’atmosfera ci aiuta a
raccontare meglio le canzoni e per questo magari, coinvolge di più l’ascoltatore che conosce la
nostra musica e incuriosisce chi ci scopre per la prima volta.
Prova solo ad immaginare, e noi lo facciamo continuamente, un live su palco solo nostro,
abbastanza grande e attrezzato, con la possibilità di allestire il giorno prima un set di alberi e
lanterne, colorato da un disegno luci del nostro Teo Lorini…sai che bello??? E non è che
chiediamo uno stadio o un palazzetto… forse solo Rock My Life potrà esaudire i nostri sogni…(faccina che ride)”

Avete un repertorio che include sia brani originali sia reinterpretazioni di cover celebri. Come riuscite a mantenere l’equilibrio tra essere una band originale e reinterpretare brani noti, senza perdere la vostra identità?

“Abbiamo le idee chiare su cosa sia il Tin Rock e credo si capisca bene anche quando personalizziamo una cover, portandola dalla nostra parte. Di solito sono brani che per sonorità, testo o immagine hanno un piede nel mondo dark, horror o giù di li. E’ un gioco, un esperimento certe volte utile, e per come lo affrontiamo ci permette di confrontarci con la composizione di autori grandissimi in maniera pratica, proprio perché non si tratta di risuonarlo, ma di riarrangiarlo partendo dall’idea originale.
Molte volte ci hanno fatto complimenti per questo ed è bello, perché è molto rischioso modificare le idee di chi ha fatto la storia, però è anche per questo che abbiamo un identità, la band è MY TIN APPLE, sulle locandine degli eventi c’è la nostra foto…le Dark Cover, così le chiamiamo, sono una sorpresina durante il live per incontrare anche chi non ci conosce.”

Il vostro ultimo singolo, “Una Bambola”, affronta il tema dell’amore in una maniera fiabesca.Potete dirci qualcosa di più su questo brano e sul messaggio che volete trasmettere al vostro pubblico?

“Una bambola è la parte fragile di ognuno di noi, quella superficie che si incrina tutte le volte in cui rimaniamo delusi dai rapporti con gli altri. Non soltanto quelle storie importanti nelle quali dai tanto rischiando tanto ma anche quelle situazioni marginali dove non capisci perché la merda che ti arriva addosso è superiore alla quantità che il secchio possa contenere. Laddove l’arroganza è considerata forza e si gioca a bandierina con l’ultima parola.
La bambola è la nascita del sentimento, fragile e ingenuo, destinato a non trovare una risposta.
Dal punto di vista musicale volevamo fosse lei, la bambola (realizzata da Cagliostrino tra l’altro) a raccontare e a prendere vita, supportata da un sound forte ma delicato allo stesso tempo, rappresentando così il sentimento contrastante dell’amore. E dobbiamo davvero ringraziare il nostro Matteo Lorini, che sta lavorando con noi a questa nuova produzione.
Ci sta guidando attraverso un’esperienza molto particolare la più intima mai vissuta fino ad ora e proprio per questo avventurosa e piena di nuove scoperte. Ma è questo che volevamo un qualcosa di nuovo e dovevamo provarci.”

Se hai un gruppo, un progetto o ti “occupi” di musica scrivi al nostro numero whatsapp 3920577392 per richiedere un’intervista con Graziella Ventrone!

Graziella Ventrone Caporedattore e Project Manager di “Rock My Life”, social media manager, scrittrice e fotografa, Graziella è un vero e proprio *bulldozer* della scena musicale. La sua vita e la sua carriera incarnano l’energia vibrante di una blogger *on the road*, con il cuore sempre acceso di creatività.

RADIO STREAMING POPUP

Ad

17 agosto 2024, la cronaca

Ad

ESTRA NOTIZIE

Ad

Meteo

Meteo Siena