Sarebbero sei, secondo le indiscrezioni, le banche d’affari che stanno concorrendo alla costituzione di un consorzio di pre-garanzia, in arrivo probabilmente entro il prossimo lunedì, per effettuare l’operazione di supporto del Monte dei Paschi di Siena; operazione che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno.
Alla guida del negoziato ci sono due global coordinator, Mediobanca e JpMorgan, che a loro volta hanno chiamato al tavolo anche altre banche internazionali come Bofa Merrill Lynch, Credit Suisse, Citi e Goldman Sachs. La platea si allargherà soltanto in un momento successivo, ancora in forse l’intervento degli istituti italiani come Unicredit ed Intesa Sanpaolo. Il futuro aumento di capitale da 5 miliardi di euro, con la Fondazione fuori gioco, a cui dovrebbe essere anteposta la cartolarizzazione dei NPL da 9,6 miliardi di euro comincia a prospettarsi concretamente. Resta l’incognita sull’intervento dello stato a supporto della banca senese, Pier Carlo Padoan ieri alla Camera ha parlato di un sistema bancario italiano “in grado di implementare soluzioni di mercato efficaci e sostenibili di fronte ad eventuali fabbisogni di aumento di capitale e di smaltimento delle sofferenze”, sembra fare un passo indietro dunque in merito all’ingerenza statale sul tema senza però chiudere completamente le porte alle possibili garanzie pubbliche.