L’amministrazione di Monte dei Paschi sostiene che la banca riuscirà a far fronte all’imminente uscita di un dipendente su cinque che avverrà a partire dal prossimo dicembre, senza effetti sfavorevoli per i clienti.
“Fin dall’inizio abbiamo lavorato ad un piano commerciale adeguato per garantire una copertura dei clienti efficace fin dal primo giorno, per cui non prevediamo alcun impatto negativo per i clienti”, ha affermato l’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio durante la conference call di questa mattina, specificando come il personale della banca verrà ridotto del 20%, di queste uscite il 25% è rappresentato da personale amministrativo.
Intanto il Consiglio di Amministrazione Mps, conclusosi ieri sera sotto la presidenza di Patrizia Grieco, ha esaminato ed approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2022.
Il 4 novembre 2022 è stato completato l’aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro, uno dei pilastri del Piano Strategico 2022-26, che ha permesso di rafforzare significativamente i coefficienti patrimoniali, con un CET 1 ratio e un Tier 1 ratio pro forma post aumento di capitale pari al 15,7% (14,7% fully loaded) e un Total Capital Ratio pari al 19,5%.
I coefficienti patrimoniali pro forma già scontano la contabilizzazione di costi di ristrutturazione per 925 milioni di euro relativi all’esodo volontario di oltre 4.000 risorse. Escludendo tali costi di ristrutturazione, l’utile netto al 30 settembre 2022 è pari a 565 milioni di euro, supportato da un risultato ante imposte di 150 milioni di euro e un positivo impatto delle tasse per 415 milioni di euro.
La banca rimane controcorrente rispetto al settore bancario, il titolo Mps nel giorno del cda chiamato alla stretta sull’aumento, guadagna il 3% ed è sopra i 23 euro.