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Mps, ecco come avverrà l’aumento di capitale da 2,5 miliardi

Mps, fissati i termini economici e le condizioni dell’aumento di capitale fino ad un massimo di euro 2,5 miliardi. L’operazione è interamente garantita. È confermato l’impegno del Mef ad aderire all’operazione in proporzione alla propria quota di partecipazione al capitale (64,23%) per un importo massimo pari a euro 1,606 miliardi. Sono stati sottoscritti contratti di garanzia per un importo massimo di 857 milioni, di cui 807 milioni con un consorzio di banche e 50 milioni con Algebris. Ricevuti poi impegni di sottoscrizione per 37 milioni da parte di terzi investitori. A supporto dell’operazione ulteriori impegni di sub-underwriting per un importo complessivo pari a oltre il 50% della quota dell’aumento di capitale riservata agli azionisti diversi dal Mef.

Banca Monte dei Paschi di Siena comunica poi che il Resoconto intermedio di gestione – III° trimestre 2022 verrà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca nella seduta del 10 novembre 2022, anziché in quella del 3 novembre 2022. Tale posticipo si rende necessario per consentire il recepimento degli effetti derivanti dall’esodo volontario dei dipendenti della Banca (parte del Piano Industriale 2022-2026) in relazione all’esito dell’operazione di aumento di capitale della Banca.

Mps, De Mossi: “Il futuro della più antica banca del mondo comincia oggi, grande giornata per il territorio”

“È un grande giorno per il nostro territorio: oggi si consolidano le fondamenta del Monte dei Paschi del futuro”. È questo il primo commento del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, alla conferma del riuscito aumento di capitale della banca, passaggio cruciale del piano industriale varato dal management. “Abbiamo sempre indicato quelli che per noi erano gli obiettivi strategici irrinunciabili: mantenimento della dimensione anche territoriale; valorizzazione di un brand storico eccezionale, quello della più antica banca del mondo; capacità di trovare un accordo condiviso sulla necessaria riduzione del personale. Tutti questi obiettivi escono rafforzati dal successo dell’operazione straordinaria guidata con tenacia dall’ad Lovaglio”. “Anche il territorio, e lo dico con orgoglio, ha saputo fare la sua parte – conclude il sindaco -, partecipando con convinzione e in misura significativa all’aumento di capitale grazie alle fondazioni toscane, tra cui la Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Che ha deciso di far crescere il proprio intervento dagli iniziali 70 mila euro a 10 milioni. Spiace solo notare il voto contrario espresso, in deputazione generale della Fondazione, dai rappresentanti delle due Università di Siena, in singolare dissintonia con il territorio. E l’incongruenza del rappresentante del MiC, che ha votato contro la partecipazione a un aumento contro gli auspici del Mef, confermatimi anche nel mio recente incontro a Roma con il Sottosegretario Freni. Ma nonostante queste sbavature, resta una giornata storica: il futuro della più antica banca del mondo comincia oggi”.

IL GRUPPO MPS COMUNICA DI AVER RICEVUTO DALLA BCE, IN VIA PRELIMINARE, I REQUISITI PATRIMONIALI SREP PER IL 2023

Banca Monte dei Paschi di Siena (“BMPS”) comunica di aver ricevuto la decisione preliminare della Banca Centrale Europea (“BCE”) riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare a partire dal 1 gennaio 2023, che conferma quelli attualmente in vigore.

Il Gruppo MPS – a livello consolidato – deve rispettare un requisito patrimoniale SREP complessivo (Total SREP Capital Requirement – TSCR) del 10,75%, in linea con quanto previsto nel Piano Industriale 2022-2026. Tali requisiti includono:

a) un requisito minimo di fondi propri – Pillar 1 (P1R) dell’8% (di cui 4,50% in termini di CET1);

b) un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (P2R) del 2,75%, che si attesta sullo stesso livello che era stato richiesto per il 2022, da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 – CET1 – e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 – Tier 1.

La valutazione della BCE è formulata sulla base del processo di verifica e valutazione (SREP) condotto dalla BCE con data di riferimento 31 dicembre 2021, nonché delle informazioni più rilevanti ricevute successivamente, confermando l’attuale limitazione in merito alla distribuzione di dividendi.

Alla luce anche dei recenti progressi intervenuti, BMPS ha intenzione di avvalersi della facoltà di rappresentare alcune considerazioni nell’ambito del previsto processo “right to be heard”.

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