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Mps, approvato il piano strategico: 2,5 miliardi di aumento di capitale nel 2022

Un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro entro il 2022 e un piano di esuberi (circa 4.000, il 20% del personale) che genererà risparmi per 275 milioni all’anno, da realizzare in gran parte entro il 2024: sono le due principali notizie che emergono dal nuovo Piano Strategico 2022-2026 approvato ieri sera dal Cda di Banca Monte dei Paschi di Siena, che sostituisce integralmente quello precedente e che dovrà ora ricevere l’ok della Bce e della Dg Competition.

Le posizioni delle predette Autorità costituiscono un presupposto per l’operazione di rafforzamento patrimoniale prevista dal Piano. Attualmente la Banca non è in grado di fornire una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi, ma fornirà alle autorità il massimo impegno a collaborare affinché i suddetti processi possano essere completati con successo e tempestività.

Il piano punta a una discontinuità del business model per creare le basi di una nuova e più snella della banca, una radicale semplificazione del modello operativo e della struttura, la prosecuzione del processo di de-risking e resilienza della Banca e la creazione di valore che permetta un’adeguata remunerazione agli azionisti. Grande attenzione sarà rivolta a famiglie e piccole e medie imprese, sfruttando le opportunità dal Pnrr. Previsti anche investimenti nella digital roadmap. Quanto agli esuberi, la cifra non è stata fornita (la stima è di 4.000 persone) e dipenderà anche dai negoziati con i sindacati.

L’aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro, da eseguirsi nel 2022, permetterà circa 800 milioni di investimenti IT (la maggior parte dei quali verranno realizzati nei primi anni) circa 1 miliardo di costi di ristrutturazione e una completa rispondenza alle indicazioni emerse in sede di Stress Test 2020 e agli attuali requisiti MREL.

Il piano, fa sapere Banca Mps, “potrebbe tuttavia dover recepire eventuali modifiche e cambiamenti, anche rilevanti, per riflettere quanto derivante dal confronto con le competenti autorità”.

I principali obiettivi finanziari

Il Piano prevede iniziative per sostenere la crescita, con sforzi di trasformazione immediati e tangibili che porteranno ad una redditività costante e a benefici patrimoniali:

– Cost-income ratio al di sotto del 60% entro il 2024, con ulteriori riduzioni negli anni successivi

– Costo del rischio di circa 50 bps, coerente con l’asset quality della Banca

– Utile pre-tasse di circa 700 milioni nel 2024

– ROTE di circa 8,5-9% nel 2024, circa. 11% nel 2026

– CET1 Fully loaded ratio superiore al 14% nel 2024 e pari a circa 17,5% nel 2026, prima di dividendi e prima dell’effetto positivo della rivalutazione delle DTA derivanti dal Piano

Considerazioni sul De-Risking

Il piano prevede per la Banca un NPE ratio lordo inferiore al 4%, in linea con l’attuale livello di MPS e in linea con le migliori banche italiane

MPS ha contenzioso legale relativo all’attività bancaria ordinaria di dimensioni simili ai peer con una copertura superiore alla media

E’ prevista una riduzione continuativa dei rischi legali legati all’informativa finanziaria, inferiori a Euro 2 miliardi (al lordo degli accantonamenti già effettuati)

Dopo l’accordo raggiunto con la Fondazione il 7 ottobre, relativo ad un contenzioso di Euro 3,8 miliardi, nel quarto trimestre MPS ha già chiuso oltre Euro 200 milioni di contenziosi aggiuntivi sull’informativa finanziaria senza impatto sui livelli di accantonamento

Highlight su Profitto al lordo delle imposte (PBT) 2024

Ipotizzando un PBT per l’intero anno 2021 invariato rispetto ai 9M21 il PBT previsto per il 2024 potrebbe essere costruito come risultato di azioni in gran parte sotto il controllo manageriale, riguardanti tra l’altro:

– circa 90 milioni dalla riduzione di interessi su depositi vincolati, già evidente nel 2021 o circa 120 milioni di margine di interesse dalle iniziative di consumer finance lanciate di recente
– circa 20 milioni di minori commissioni sulle cartolarizzazioni, grazie a una base di capitale più forte
– circa 185-275 milioni per minori spese per il personale, a seconda dello schema che sarà concordato
– circa 130 Milioni di riduzione delle altre spese, grazie anche a gli investimenti in digitalizzazione
– un costo del credito “ across the cycle” di circa 50 bps

La somma dei numeri di cui sopra porterebbe ad un utile ante imposte di circa 700 milioni. Ulteriori azioni commerciali saranno comunicate una volta ricevute le relative approvazioni del Piano.

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