Calcio Sport

Morgia dice addio con polemica

Dopo che la Robur Siena ha reso nota l’interruzione del rapporto di collaborazione tra la Società ed Massimo Morgia. L’addio ufficiale è arrivato anche dal tecnico, che su una nota facebook ha raccontato la sua versione: “Ieri, 16 giugno, 38 giorni dopo la vittoria del campionato, apprendo telefonicamente, dal DG Andrea Bozza, che non rientro più nei programmi della Robur Siena; segue poi un comunicato stampa della società ” La Robur Siena rende noto che a causa di sostanziali divergenze inerenti la prossima stagione agonistica le parti non hanno trovato un comune punto di intesa”. In questi 38 giorni sono stato in totale e rispettoso silenzio, ribadendo però sempre la mia ferma volontà di rimanere a Siena e la completa fiducia nel presidente, impegnato in trattative per l’allargamento della società. Nel frattempo ho parlato lungamente con Pisaneschi, poi con Lucchesi ed infine con Materazzi. Abbiamo discusso sull’allestimento della futura compagine, confrontandoci sui giocatori da confermare e sui reparti da rafforzare. Con tutti loro, essendo uomini di esperienza calcistica, ho trovato sostanziali convergenze, sia sul piano tecnico sia strutturale inerente compiti e ruoli. A tutti ho ribadito la mia ferma convinzione a voler fare soltanto l’ allenatore, proprio per questo ho più volte rifiutato l’ invito del presidente a lasciare la panchina per far parte, da stipendiato, del consiglio di amministrazione. Se discrepanze ci sono state sicuramente non con Lucchesi, Pisaneschi e Materazzi, ne tantomeno con Mele e Bozza. Il punto di discussione con Ponte ha sempre riguardato la riconferma in toto dello staff tecnico. A tal proposito ho più volte detto a tutti, spiegandone i motivi, quanto credo nel lavoro d’insieme, che indebolire lo staff sarebbe stato indebolire me sul lavoro e quindi la Robur. Questi 2 anni per me sono stati ricchi di successi, 2 campionati vinti e la soddisfazione dello scudetto, e gran parte del merito l’ ho sempre dato a Michele Coppola, Alessandro Madocci, Nicola Melani, Gabriele Toschi, Simone Baroncelli e Ivan Sarra. Lavoratori infaticabili, professionisti esemplari e soprattutto uomini che fanno e formano gruppo. E poi, cosa che non posso sottovalutare, c’è l’aspetto umano, fatto di amicizia, rispetto e riconoscenza, tutto raccolto in quella carta dei valori di cui io parlo sempre sia all’interno che all’ esterno dello spogliato. Come potevo accettare di restare? Lasciando a casa e senza lavoro chi ha lavorato per me? Dicono sia il mio tallone di Achille di cui vado peró fiero. Giustamente però c’é l’aspetto economico e quello va sicuramente considerato. Ci é stata fatta un’offerta che in un primo momento riguardava solo me e Coppola più un altro dello staff a scelta. La cifra era la medesima dell’anno passato senza vitto ed alloggio. Volevamo restare a Siena, convinti della bontà del gruppo, della società e del feeling che era nato con la città, il famoso quadrifoglio, ma mancavano al gruppo tre componenti e su questo è andata avanti la discussione. Per questo motivo con la mediazione di Materazzi ci siamo presi 24 ore di tempo, durante le quali si sono succeduti diversi contatti telefonici, ma alla fine, deluso ed amareggiato per la piega che stava prendendo la cosa ho fatto un ultimo tentativo e ne ho parlato con Mele, Pisaneschi e Materazzi, dicendo di contattare i ragazzi dello staff per trovare con loro un accordo sempre nel rispetto di quel budget totale che la società era disposta a stanziare, il rimanente sarebbe stato il mio compenso, erano le 14.00 circa, poi il silenzio fino alla telefonata del direttore generale, il motivo quindi non era economico, dovevo proprio andarmene, ma perchè farmi aspettare il 16 giugno? Tutto poteva risolvere molto prima ma forse si voleva aspettare che fossi io a prendere la decisione di andarmene. É stata una notte insonne con mille cose scritte e poi cancellate, affido come sempre al mio profilo Facebook le mie parole, nessuna conferenza stampa e nessuna intervista, non voglio essere frainteso ne interpretato e la mia non é polemica ma il racconto dei fatti, farse accompagnati da tanta delusione. Colgo l’ occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno da ieri dimostrato affetto e per salutare stampa, tifosi organizzati e non, e la città in tutte le sue forme, pubbliche e private. É stato un anno fantastico, vissuto in una città stupenda che é entrata prepotentemente dentro di me, lascio la Robur di cui però rimarrò sempre tifoso. Tornerò molto spesso in città dove ho trovato molti amici sinceri e veri. Un abbraccio sincero a tutti”.

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