I Carabinieri della Compagnia di Poggibonsi hanno arrestato in flagranza di reato due persone, nel pomeriggio del 3 ottobre, per tentata estorsione aggravata con la tecnica del “finto carabiniere e dell’incidente stradale” ai danni di una persona anziana di Monteriggioni.
Il modus operandi che sarebbe stato utilizzato dagli arrestati è noto ed è già stato riscontrato nei numerosissimi casi denunciati in passato, sia nella provincia di Siena che sul territorio nazionale: un finto avvocato contatta al telefono la vittima, generalmente una persona anziana, e comunica che un congiunto ha causato un grave incidente, trovandosi presso una caserma dell’Arma dei Carabinieri in stato di fermo/arresto. Il truffatore aggiunge che per rimettere in libertà il parente trattenuto in caserma è necessario versare una cospicua somma di denaro (diverse migliaia di euro) a titolo di cauzione. Per assicurarsi che la vittima sia completamente isolata dal mondo esterno, il truffatore chiede all’anziano anche il numero di cellulare sul quale verrà contattato da un “finto” maresciallo dei carabinieri che si sta occupando del caso. Dopo pochi minuti il “finto” maresciallo contatta sull’utenza mobile la vittima, rispiegandole sommariamente l’accaduto e informandola dell’imminente arrivo presso l’abitazione di un collaboratore (un falso avvocato o carabiniere) per il ritiro della somma necessaria quale cauzione (da consegnare in denaro contante o gioielli).
Questa, secondo l’ipotesi accusatoria, è la modalità con cui è stata tentato il colpo anche a Monteriggioni il 3 ottobre scorso: l’anziana donna, designata come vittima, è però riuscita a contattare la Centrale Operativa dei Carabinieri, riferendo di aver ricevuto la telefonata di un maresciallo dei carabinieri che la informava del grave incidente causato dal figlio, ristretto presso una caserma dell’Arma, necessitando di 12.000 € di cauzione.
Alle 18.30 circa, quando presso l’abitazione dell’anziana vittima si è presentata una ragazza, asseritamente collaboratrice dell’avvocato difensore del figlio, con lo scopo di ritirare denaro e gioielli, ha trovato in casa i Carabinieri della Stazione di Monteriggioni, che l’hanno bloccata in flagranza di reato.
La stessa sorte è capitata al presunto complice, un ragazzo che attendeva in strada, a bordo di una autovettura a noleggio, apparentemente pronto per la fuga.
Al termine dell’operazione di servizio, sia il ragazzo, di 18 anni, che la ragazza, di 23 anni, entrambi residenti a Napoli, sono stati tratti in arresto per tentata estorsione aggravata in concorso e tradotti rispettivamente presso le Case Circondariali di Siena e Sollicciano, a disposizione della Procura della Repubblica di Siena.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non può essere considerato colpevole fino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.