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Mensa scolastica, la replica a Benini: “Logica pericolosa che punta al depotenziamento”

“Ancora una proposta strampalata sulla scuola e la mensa da parte di De Mossi: il Comune contro le famiglie, i bambini e il territorio”. Inizia così la nota stampa dell’Osservatorio “W la pappa al pomodore”, che replica all’ultimo comunicato di Benini, in cui l’assessore alla scuola del Comune di Siena accenna tra le altre cose all’ipotesi del pasto portato da casa.

“Come l’Osservatorio W la pappa al pomodoro aveva previsto, dietro l’aumento dei 2 euro alle famiglie non residenti a Siena si nasconde una logica molto pericolosa che punta al depotenziamento della mensa scolastica – scrive il gruppo composto da genitori e insegnanti, nato con l’obiettivo di controllare la qualità delle mense scolastiche – Il comunicato stampa del Comune conferma che per questa Amministrazione la salute, l’educazione alimentare delle bambine e dei bambini non è una priorità. Ancora meno interessano i temi dello spreco alimentare  e della sostenibilità.

La soluzione proposta prevede infatti di limitare la possibilità alle famiglie dei Comuni limitrofi di iscrivere i propri figli nelle scuole di Siena e ultima chicca, quella di iniziare una “…valutazione della possibilità che la mensa sia un servizio e non un obbligo consentendo quindi la facoltà di portare il pranzo da casa con le specifiche indicazioni previste dal MIUR”.

E’ opportuno ribadire però che in primis le scuole sono statali e quindi ogni genitore ha il diritto di iscrivere il proprio figlio dove ritiene più opportuno (magari conoscendone a priori oneri e onori); secondo che esiste l’autonomia scolastica per cui sono i Consigli di istituto a determinare i criteri di accesso nei numeri massimi per classe fissati per legge  e infine   che il criterio della residenza è preponderante per stabilire le priorità di accesso alla scuola

Comprendiamo che le dinamiche di fine corsa e inizio nuova campagna elettorale portino a comunicati stampa come quello di oggi ma se la proposta è finalizzata in sostanza, a far chiudere alcuni plessi di Siena dove la presenza dei non residenti è fondamentale per tenere aperta la scuola, questo ci preoccupa perchè si ripercuoterà sull’offerta e sulle tariffe dei senesi stessi.
Dunque ancora una volta la Giunta De Mossi brancola nel buio e conduce una guerra a bassa intensità ma continua contro le famiglie  senesi e ci chiediamo cosa ne pensano i dirigenti scolastici che devono affrontare ogni giorno problemi ben più seri piuttosto che perdere tempo con queste idee strampalate volte solo a ridurre i servizi per le famiglie.

Infine sulla mensa e sulla possibilità di aprire al pasto da casa è di fatto sventolare “bandiera bianca”, arrendersi all’idea che ASP non eroga un buon servizio e gettare la responsabilità sulle famiglie.  Eppure l’Osservatorio ha indicato al Sindaco De Mossi più di una volta delle idee e delle proposte e soprattutto dei casi concreti che si possono imitare: vedere la mensa del Comune di Sesto Fiorentino o il Comune di Chiusi che ha preso le risorse stanziate  dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena sul progetto Sostenibilmense a cui il Sindaco e l’Amministrazione attuale non ha mai voluto aderire. E così la funzione educativa della mensa e soprattutto la possibilità di trasformare la mensa in un buon affare per tutto il territorio viene distrutta”.

L’Osservatorio W la pappa al pomodoro

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