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Mensa scolastica, accordo tra Caritas e Asp: il cibo avanzato andrà ai bisognosi

Caritas e Asp Città di Siena hanno trovato un accordo per distribuire le eccedenze alimentari della cucina centralizzata di Viale Toselli ai bisognosi. “Un’ottima notizia, siamo felici che la nostra proposta sia stata finalmente presa in considerazione seppure con un ritardo inspiegabile vista la sua semplicità”, commenta l’Osservatorio “W la pappa al pomodoro”, osservatorio composto da genitori e professori nato con l’intento di fare proposte per migliorare la situazione della mensa scolastica, che a Siena eroga circa 2.500 pasti al giorno e che, oltre a incidere sulla qualità della vita dei bambini, può aiutare a sviluppare la filiera corta del territorio.

L’accordo tra Caritas e Asp è un bel passo avanti ma non basta perché il grosso dello spreco alimentare, sostiene l’Osservatorio, non è dovuto alle quantità eccessive offerte ai bambini ma al basso gradimento e alla scarsa appetibilità, con portate che a volte vengono buttate senza neanche essere toccate. “Abbiamo più volte proposto ad Asp di dotarsi di un sistema di monitoraggio del gradimento dei piatti per poter apportare i correttivi necessari al menu come avviene in moltissime altre mense scolastiche in altri territori anche vicini al nostro. Finora abbiamo ricevuto solo chiacchiere e pochi fatti concreti”, continua l’Osservatorio.

Un’altra nota dolente, prosegue la nota, è l’eccessivo approvvigionamento da fornitori non locali, lontani dal territorio e dalla sua eccellente tradizione gastronomica. Proprio la revisione dei criteri di aggiudicazione dei bandi delle derrate alimentari, abbandonando il criterio del massimo ribasso e premiando la filiera corta ed il km zero, è il primo punto del programma per migliorare il servizio mensa stilato da “W la pappa al pomodoro” e rivolto all’amministrazione comunale e ai candidati a sindaco, visto che a giugno si va alle urne. “Siamo a disposizione di tutte le forze politiche che si candidano ad amministrare la città per un confronto su questi temi”, sottolinea l’Osservatorio.

Le altre proposte sono: programma di formazione continua del personale della mensa (solo 400 euro nel 2021, secondo il bilancio ASP, sono una cifra irrisoria che denota la scarsa attenzione alla formazione del personale quale asset fondamentale per una mensa di qualità); investimenti nelle dotazioni strumentali della cucina centralizzata; dotazione di un’app per il monitoraggio giornaliero degli scarti e dei piatti non graditi, per analizzarne le cause ed intraprendere iniziative adeguate di rimedio; programmazione di iniziative di educazione alimentare, aventi natura non estemporanea, coinvolgendo le scuole anche attraverso l’integrazione con analoghe iniziative volte a sviluppare stili di vita più salutari.

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