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Massimo Vita (Uic): “A Siena tante case donate ai ciechi abitate invece da chi non ha questo problema”

“Fa arrabbiare sapere che le case donate per i ciechi siano abitate da persone che non hanno questo problema” è lo sfogo di Massimo Vita, presidente dell’Unione italiana ciechi di Siena nei confronti dell’associazione Tutela ciechi di Siena che gestisce i lasciti immobiliari dei cittadini senesi. Nella giornata nazionale per i ciechi che ricorre oggi, Vita ha fatto ad Antenna Radio Esse il bilancio degli obiettivi raggiunti e elencato cosa c’è ancora da fare per rendere Siena e la provincia a misura di non vedenti. “Sicuramente è un grande risultato l’accordo con Tiemme per i messaggi sonori che segnalano tragitti e fermate sui bus, bene anche il lavoro congiunto con il Comune per l’abbattimento delle barriere architettoniche. A Siena è un lavoro complicato, come del resto in tutte le città storiche, perchè mancano punti di riferimento ed i non vedenti hanno difficoltà a passeggiare da soli. Purtroppo lo devono fare perchè all’Unione italiana ciechi non arrivano più i soldi per il servizio di accompagnamento. Dieci anni fa il Comune ci erogava 40 mila euro che venivano spesi appunto per il personale che si occupava di portare i nostri soci fuori per commissioni o semplici passeggiate, oggi non avendo più i finanziamenti è tutto relegato al volontariato insufficiente per aiutare tutti. Così molti ciechi sono costretti a rimanere a casa”.
Vita lamenta la scarsità di fondi dell’Unione italiana ciechi. “Purtroppo l’associazione a cui sono state lasciate proprietà immobiliari non mette le case a disposizione dei ciechi e neanche destina gli introiti degli affitti a garantire servizi e aiuti per i non vedenti”.

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