Martedì 12 novembre, a Siena, nella splendida cornice dell’Hotel Sheraton Four Points, ci sarà il primo appuntamento nell’ambito del ciclo di incontri organizzati dai Lions di Siena, su iniziativa del presidente Giuseppe Buonocore. All’evento dal titolo “L’altra infanzia” – che avrà inizio alle ore 18,30 – interverrà Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore, regista e documentarista, che da oltre 25 anni racconta i drammi che dei bambini che vivono nelle realtà emarginate e dimenticate del mondo. A cominciare da quello dei bambini-soldato. Una piaga particolarmente preoccupante in Africa, dove le guerre hanno segnato – e continuano a segnare – la storia di questo martoriato continente. Ma non solo.
I bambini impiegati nei conflitti armati, li troviamo anche in altre latitudini, compresa l’Italia: sono, infatti, migliaia i minori arruolati dalle bande armate che fanno capo, in particolare, alle cosche della camorra, nelle cosiddette “guerre di mafia”. Una condizione di estrema violenza che, spesso, in queste realtà estreme, si accompagna a povertà, malnutrizione, malattie, sfruttamento, mancanza di istruzione, abbandono. Dramma nel dramma è, poi, quelle delle bambine che – oltre a essere usate anche loro come soldati – diventano schiave sessuali. E sullo sfondo, restano traffico di armi e materie prime, inquinamento dell’ambiente e migrazioni forzate.
Giuseppe Carrisi, è stato testimone diretto di tutto questo, nei suoi oltre venti viaggi in zone di guerra: Sierra Leone, Burundi, Sudan, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Liberia, Costa d’Avorio, Eritrea, Nigeria, sono per citarne alcuni. Viaggi che sono, poi, diventati documentari, docu-film, libri e spettacoli teatrali. Nel corso dell’incontro, Giuseppe Carrisi proietterà clip e spezzoni di questi lavori, facendo toccare con mano la tragica realtà di questi bambini. Oggi l’Africa è – più di ieri – un luogo indifeso. Un luogo che – dopo anni di promesse tradite – vive ancora i retaggi del passato coloniale, a cui si aggiungono le contraddizione del presente. Un luogo dimenticato che ha bisogno di essere raccontato.
Nel corso dell’incontro, aperto alla cittadinanza, Carrisi proietterà clip e spezzoni di documentari girati in varie parti dell’Africa, in contesti dimenticati, tra il retaggio del passato coloniale e le contraddizioni del presente, che devono, tuttavia, essere raccontati.
Biografia
Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore e documentarista, ha realizzato numerosi reportage da zone di guerra come Palestina, Sierra Leone, Uganda, Burundi, Costa D’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda, Sudan. Ha realizzato il documentario Kidogò, un bambino-soldato (2008), presentato fuori concorso al Giffoni Film Festival.
Ha scritto soggetto e sceneggiatura del docufilm Voci dal buio, presentato fuori concorso al Giffoni Film Festival e vincitore – nel 2010 -dell’International Film Festival for Children and Youth di Yerevan, in Armenia. Il docufilm – di cui è stato anche regista – è stato distribuito in tutta Italia, nelle sale cinematografiche della Warner Bros.
Nel 2011 ha scritto soggetto e sceneggiatura e ha curato la regia del docufilm Zarema e le altre, presentato sempre fuori concorso al Giffoni Film Festival e vincitore di una menzione speciale all’International Film Festival for Children and Youth di Yerevan, in Armenia. L’anno dopo ha scritto e diretto il docufilm Le figlie di Mami Wata. Ha scritto – insieme a Francesco Niccolini – la sceneggiatura del film Gli elefanti e l’erba, in produzione. È stato coautore e interprete dello spettacolo teatrale Abusi d’Africa.
Ha pubblicato Kalami va alla guerra (2006), Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato (2009) (vincitore del Premio Fregene per la saggistica), Gioventù camorrista (2010), La fabbrica delle prostitute (2011), Padre Mosè (2017, il romanzo Il Paese che uccide le donne (2021) e il saggio Il filo nero. Nazismo e fascismo: quando il passato ritorna (2022).