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Lupi uccisi a Radicofani: prima investiti e poi appesi al cartello. Le indagini proseguono

Proseguono le indagini dei Carabinieri, anche di quelli Forestali e della Polizia Provinciale di Siena in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Grosseto (per quanto attiene alla parte scientifica), sull’uccisione di due canidi avvenuta a Radicofani nel mese di ottobre 2017. Gli animali furono trovati impiccati attaccati con dei lacci al palo del cartello di accesso del paese e il macabro episodio destò sconcerto e rabbia.
Sono in corso di valutazione le analisi tecniche svolte dal Dottor Rosario Fico presso l’IZS di Grosseto che è centro di referenza nazionale per quanto attiene alla medicina forense veterinaria. Il loro DNA dice che quei due animali avevano un nonno o una nonna lupo e dunque, benché ibridi, per legge vanno considerati dei lupi. Si tratta di un fratello e di una sorella di cinque mesi. Le analisi tossicologiche hanno escluso la presenza di sostanze venefiche nel loro sangue e nel loro stomaco, in sintesi non sono stati avvelenati e dunque non erano animali detenuti in clandestina cattività da qualche appassionato. É molto probabile invece l’investimento forse casuale avvenuto durante l’attraversamento di una strada, magari sterrata, da parte degli animali che risultano essere stati urtati violentemente sul lato destro, verosimilmente un fuoristrada, a giudicare dall’altezza dell’impatto sui loro corpi. Gli investimenti accidentali di animali selvatici, quasi sempre cinghiali e caprioli, sono frequenti nella Provincia senese, dall’inizio dell’anno sono ben 30 i casi nei quali hanno proceduto i Carabinieri. Verosimilmente la stessa persona autrice dell’investimento avrebbe poi appeso quei due animali a un cartello stradale di ingresso in Radicofani. Sulla base di questi elementi certi le indagini continueranno sull’ipotesi di reato di uccisione di due esemplari di una specie animale protetta.

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