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Lucio Corsi, l’intervista in esclusiva per il concerto di domenica 23/6 a Vivifortezza!

In occasione del concerto di domenica 23 Giugno alle 22.00 a ViviFortezza abbiamo fatto quattro chiacchiere con Lucio Corsi.

Classe 1993 originario di Grosseto, è una delle personalità più interessanti del panorama musicale italiano attuale. Classico eppure moderno, familiare eppure originalissimo, le sue canzoni sono permeate di una lucida malinconia e condite con un pizzico di “sogno”. Quando lo ascolti ti sembra sempre di fluttuare fra i suoi racconti.

Il suo terzo e ultimo album “Gente che Sogna”, uscito ad Aprile 2023, è un disco che gioca con le parole e con le influenze dei grandi della musica: da Brunori Sas a Lou Reed passando attraverso David Bowie.

Con la sua ultima fatica Corsi si diverte a farci salire su una ruota panoramica di emozioni al grido di “E’ necessario un incubo per svegliarsi con sollievo”.

Lucio Corsi

 

Come è nata l’idea di “La gente che Sogna”?

Come disco è nato nel periodo di Lockdown.  Da poco era uscito il disco precedente “Cosa Faremo da Grandi” (Gennaio 2020) e mi ritrovai a stare fermo a casa. Così, non potendo fare niente, mi dissi di non perdere tempo e iniziai a scrivere questi pezzi ispirandomi come sonorità al glam rock degli anni ’70 ricercando proprio i metodi in cui funzionavano quelle canzoni. E’ un genere al quale sono molto affezionato insieme al cantautorato italiano, al prog, al folk e a Bob Dylan. Disco per disco cerco di approfondire musicalmente un genere che a me piace e con “La Gente che Sogna” ho approfondito la mia passione per il glam rock. Per quanto riguarda i testi non ho fatto altro che dialogare con le grandi e uniche “entità” che mi circondavano in quel momento: il sonno, il sogno, la notte.

Sei contaminato di tante cose, e questo si vede chiaramente in te.

Ti ringrazio, per me è molto importante. E’ interessante lavorare sulla musica e le parole ma anche tutto ciò che circonda un album è fondamentale. Le copertine, i videoclip, i font, gli abiti sono tutti strumenti che si possono usare per esprimerci ulteriormente.

Cosa ti piace raccontare alle persone che ti ascoltano?

Dipende da canzone a canzone ma se devo scegliere una cosa direi che nella musica mi piace trovare un sorta di fuga dalla realtà. Quando una canzone mi racconta il mondo come è già, mi annoia. Quello che cerco è un inganno. Amo farmi portare da qualche altra parte, credere di essere qualcun altro, rendere il mondo più bello o più brutto però cambiare quello che è e non rappresentarlo così com’è. Le forme di espressione devono fare questo, avere uno slancio in più invece di fotografare solo il presente. Poi ovviamente non ho la presunzione di dire alle orecchie cosa ascoltare o ricercare, ognuno ha le sue esigenze.

 

 

Quindi quali sono i sentimenti o le riflessioni che ti spingono a scrivere musica?

Tante storie, esperienze vissute e l’ascoltare altra musica…è così vasta la ragione che mi “costringe” a mettermi al pianoforte.

Che ne pensi del panorama musicale italiano in questo momento?

Rispetto ad anni fa si è un po’ appiattito. Ciò che prima era una proposta alternativa ora si è unificata agli standard del mainstream. Tanti gridavano il contrario ma io penso che sia andata proprio così. C’è un filone di estrema leggerezza ed estremo attaccamento al tempo in cui viviamo. Quando qualcosa è messo così preciso nel tempo, con riferimenti attuali, non mi piace. Amo autori come Conte…canzoni come le sue possono essere uscite nel 2046 e registrate nel 1920. Non hanno epoca. Poi ovviamente ci sono anche cose interessanti, ma ce ne sono poche. Però ecco, la prendo come una spinta in più! E’ difficile muoversi su altre strade ma è anche più bello se è un momento difficile. Almeno io cerco di viverla così.

Sei definito un’artista Indie, ma nel 2024 cosa vuol dire?

Mah, nessuno lo sa! E’ solo un’etichetta e non è né positiva né negativa. Semplicemente non sanno dove metterti perchè comunque ti devono inserire nelle playlist o nelle categorie…devono capire quello che fai perchè quando non è chiara una cosa fa paura e per forza devono inserirti da qualche parte. Io non credo di fare indie come non credo di fare rock o folk, credo di fare un po’ di tutto quello che mi interessa fare. In futuro per esempio vorrei scrivere sia un disco prog che un disco chitarra e voce.

Essendo Toscano, che sapore ha suonare in “patria”?

E’ bello! sono vicino a casa mia, la Maremma…e poi è tanto che non torno a Siena quindi sono molto contento.

 

Alle ore 21.00 ad aprire il concerto di Corsi sarà il cantautore Nasca con un pop originale e sofisticato.

Nasca

 

Per accedere agli eventi, che sono a ingresso gratuito, è consigliata la prenotazione sulla piattaforma Eventbrite:

https://www.eventbrite.com/cc/vivifortezza-main-stage-2024-3426039

Valeria Mazzola

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